Dopo 6 mesi il marito di Francesca Deidda confessa: 'L’ho uccisa io'
“Sono stato io“: dopo sei mesi ha confessato di essere stato lui a uccidere la moglie e poi a nasconderne i resti in un sacco. Svolta nel femminicidio di Francesca Deidda, la donna di 42 anni scomparsa da casa il 10 maggio e poi ritrovata cadavere in luglio nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125. Il marito Igor Sollai, 43 anni, arrestato per l’omicidio l’8 luglio con l’accusa di omicidio volontario prima del ritrovamento del cadavere e in carcere da allora, finora aveva sempre negato (nonostante ci fossero svariate prove a sostegno della sua colpevolezza), ma ora a distanza di sei mesi ha confessato. Tra gli elementi che lo incastravano, c’era il fatto che Sollai avesse acquistato (con la sua carta di credito) le piante con cui aveva cercato di coprire il corpo della moglie, dopo averlo abbandonato in un sacco tra gli arbusti a ridosso della Statale 125, a pochi passi dal ponte romano di San Vito. Ed era anche stato riconosciuto come la persona che aveva acquistato, in un negozio cinese, il borsone nero da palestra in cui aveva messo il corpo. Ma c’era anche altro: alcune tracce di sangue in casa e anche delle ricerche online. Nella tarda serata di ieri, dal carcere, è arrivata l’ammissione, dopo che la Corte di Cassazione nei giorni scorsi aveva detto ‘no’ alla richiesta di scarcerazione da parte della difesa dell’uomo. Igor Sollai era stato arrestato all’inizio di luglio, prima che venisse trovato il corpo di Francesca Deidda lungo la statale. La donna, che lavorava in un call center, era scomparsa dalla casa in cui viveva con il marito a San Sperate in provincia di Cagliari il 10 maggio. Al datore di lavoro era poi arrivata una lettera di dimissioni. Dal telefono della donna, in quelle prime settimane, partono alcuni laconici messaggi verso chi chiede notizie, soprattutto colleghi. Il quadro sembra quello di una persona che volesse stare un po’ per conto suo e anche il marito sostiene che volesse prendersi una pausa. Dopo la scomparsa della moglie, Sollai ha messo in vendita l’auto intestata a lui ma che usava Francesca. All’acquirente avrebbe raccomandato di pulirla bene, di igienizzarla. Cerca anche di vendere online il divano di casa, ma non lo vende. A presentare denuncia di scomparsa, il 30 maggio, è alla fine il fratello della donna, Andrea Deidda, che non riesce a contattarla. Alcune colleghe di Francesca gli avevano fatto sapere che il tono dei messaggi con cui la donna rispondeva era strano, diverso dal solito, e che c’era qualcosa di strano. Scattano le indagini e il primo sospettato è il marito Igor. Che fino a quel momento non era mai parso preoccupato della scomparsa della donna. La cosa che subito insospettisce gli inquirenti era stato il fatto che l’uomo, nei giorni precedenti la scomparsa di Francesca, si fosse fermato più volte col suo furgone lungo la vecchia statale 125. Ed è proprio questa la zona in cui il telefono di Francesca si collega prima di venire spento. Quel che resta del corpo verrà trovato soltanto il 18 luglio. Alcune settimane prima era stato trovato, in zona, il bite della donna, che l’autopsia dirà essere stata uccisa con un oggetto contundente.
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