Gaza: Onu, almeno 613 morti nei punti di distribuzione degli aiuti
Almeno 613 palestinesi sono stati uccisi nelle vicinanze dei centri di distribuzione degli aiuti gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation (Ghf) nella Striscia e nei pressi dei convogli umanitari. Lo ha detto Ravina Shamdasani, portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, parlando con i giornalisti, come riferisce l’emittente satellitare panaraba di proprietà qatariota “Al Jazeera”. “Abbiamo registrato 613 uccisioni, sia nei punti Ghf che vicino ai convogli umanitari: questi dati sono aggiornati al 27 giugno. Da allora ci sono stati ulteriori incidenti”, ha spiegato Shamdasani. Ghf è l’unica agenzia autorizzata da Israele a distribuire gli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza ed è sostenuta anche dagli Stati Uniti. Secondo un’inchiesta del quotidiano israeliano “Haaretz”, pubblicata lo scorso 27 giugno, alcuni militari delle Forze di difesa di Israele (Idf) che operano nella Striscia hanno sparato deliberatamente contro i palestinesi nei pressi dei siti di distribuzione degli aiuti. Secondo il quotidiano, i comandanti avrebbero ordinato alle truppe di sparare sulla folla per allontanarla o disperderla, nonostante fosse chiaro che non rappresentava alcuna minaccia. Uno dei militari citati da “Haaretz” ha descritto la situazione come un “crollo totale dei codici etici delle Forze di difesa israeliane a Gaza”.
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