Guerra in Medio Oriente, i turisti cambiano destinazione
“La gente vuole cambiare destinazione piuttosto che annullare. E questo è un segnale importante”. Così in un post su Facebook la presidente di Maavi, Enrica Montanucci, mette nero su bianco quanto nelle ultime giornate le agenzie stanno segnalando all’associazione, dopo l’insorgere dei nuovi conflitti tra Israele e Palestina.
La presidente di Maavi plaude, invece, agli operatori, che stanno muovendosi con flessibilità, consentendo ai viaggiatori di cambiare i loro piani di viaggio. “Applausi a quei t.o. che, con una minima penale (50 euro) consentono ai clienti spaventati di farlo - scrive -. Ribadiamo che è qualcosa di sano e completamente deciso dal t.o. e non dovuto per legge al momento. La mancanza di Travel Warning su alcune destinazioni, lascia in carico agli organizzatori la soluzione meno dolorosa. E a quanto pare abbiamo imparato a difenderci”.
Montanucci invita a rassicurare il mercato. “Teniamo duro e lavoriamo per non spaventare la gente - conclude -. Andiamo contro la politica di terrore dei media.
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