Hotel, il futuro si gioca su qualità e formazione
Un settore alberghiero italiano in ottima salute, che necessita di un po’ di restyling ma si prepara ad affrontare le sfide future. Questo il quadro tratteggiato da Confindustria Alberghi in occasione dell’assemblea annuale, il momento giusto per stilare il bilancio di un anno di attività e interrogarsi sul futuro e le nuove prospettive dell’ospitalità italiana. L’assemblea è stata anche l’occasione per annunciare l’avvicendamento ai vertici di Aica, con la fine della presidenza di Maria Carmela Colaiacovo e l’elezione di Elisabetta Fabri. “Il comparto turistico - ha sottolineato Leopoldo Destro, delegato al turismo per Confindustria - vale 100 miliardi di euro e rappresenta il 9% del Pil. Ma io dico che la filiera che smuoviamo vale 600 miliardi e pesa almeno il 26%”. Allo stato attuale il settore alberghiero italiano conta circa 230mila strutture per 5 milioni di posti letto e gli investimenti principali dovranno puntare a ristrutturare gli hotel, che hanno in media 30 anni di vita.
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