Houthi: 'Israele fermi la guerra, pronti ad altre azioni nel Mar Rosso'
Se l’operazione militare di Israele contro la Striscia di Gaza non si fermerà, gli Houthi potrebbero “aumentare l’escalation”. È quanto ha affermato Abdel Malek al Houthi, il capo del movimento sciita filo-iraniano che dal 2014 controlla la capitale dello Yemen Sana’a e parte del nord del Paese. Lo riferisce l’emittente yemenita vicina al movimento “Al Masirah”, secondo cui il leader ha inoltre esortato i Paesi arabi a condannare più fermamente quella che viene percepita come un’aggressione da parte di Israele contro i palestinesi di Gaza. Da metà novembre, infatti, gli Houthi hanno condotto degli attacchi contro le navi in transito nel Mar Rosso come risposta all’operazione militare avviata da Israele nella Striscia in seguito all’attacco del movimento islamista palestinese Hamas contro lo Stato ebraico dello scorso 7 ottobre. Il Mar Rosso e lo Stretto di Bab el Mandeb sono diventati per la prima volta “efficienti strumenti di pressione sul nemico”, ha aggiunto Al Houthi. Il popolo yemenita sta combattendo contro il “trio del male (Israele, Stati Uniti e Gran Bretagna) con coraggio, audacia e fermezza”, ha concluso il leader. Gli Houthi sono un gruppo armato appartenente a una variante dell’islam sciita, lo zaydismo, diffuso nello Yemen, e il loro nome deriva dal fondatore, Hussein al Houthi. Formalmente noto come Ansar Allah (I partigiani di Dio), il gruppo è stato formato negli anni ’90 per combattere quella che vedevano come corruzione dell’allora presidente, Ali Abdullah Saleh. L’ex rais Saleh, sostenuto dall’esercito dell’Arabia Saudita – patria dell’islam sunnita che ospita due dei principali luoghi sacri religiosi, La Mecca e Medina – aveva cercato di eliminare nel 2003 i ribelli Houthi, che hanno ingaggiato una guerra civile a partire dal 2014 con il governo yemenita con sede ad Aden.
Qual è la tua reazione a questa notizia?