Il parlamento del Senegal ha rinviato le elezioni presidenziali al 15 dicembre
Il parlamento del Senegal ha ratificato il disegno di legge che rinvia le elezioni presidenziali al 15 dicembre. Il voto è avvenuto dopo che i deputati dell'opposizione sono stati rimossi con la forza dall'aula, mentre si discuteva la decisione del presidente Macky Sall di rinviare il voto, inizialmente previsto per il 25 febbraio. Il provvedimento estende il mandato di Sall - che sarebbe dovuto terminare il 2 aprile - fino alle nuove elezioni. Mentre i legislatori discutevano il disegno di legge, le forze di sicurezza hanno sparato gas lacrimogeni sui manifestanti radunati all'esterno. Decine gli arresti. Sall - che a luglio aveva dichiarato che non avrebbe cercato un terzo mandato - ha citato come motivo del rinvio una disputa elettorale tra parlamento e magistratura riguardo alle candidature, ma leader e candidati dell'opposizione definiscono la mossa come un "colpo di stato". Con l'adozione della legge da parte del Parlamento, la situazione in un Paese tradizionalmente stabile che ha regolarmente eletto i suoi presidenti e non ha mai subito un colpo di stato, rimane estremamente confusa e pericolosa. La Comunità degli Stati dell'Africa Occidentale (ECOWAS), l'Unione Africana, gli Stati Uniti, l'Unione Europea, la Francia, il Regno Unito e la Germania, importanti partner del Senegal, esprimono la loro preoccupazione. Molte organizzazioni di difesa dei diritti civili, senegalesi e internazionali, hanno condannato le restrizioni a Internet e la sospensione della licenza della televisione privata Walf TV, invitando le autorità a vigilare contro "l'uso eccessivo della forza, gli arresti arbitrari e gli attacchi alle libertà". "Il Senegal è stato a lungo considerato un modello di democrazia nella regione. Questa realtà è ora minacciata", scrive Human Rights Watch. La crisi fa temere al Senegal un ritorno ai giorni difficili del marzo 2021 e del giugno 2023, quando i disordini causarono decine di morti e centinaia di arresti.
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