Hupac, includere le linee d'accesso francesi ad Alptransit nella politica svizzera di trasferimento modale

Sep 11, 2024 - 06:40
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Hupac, includere le linee d'accesso francesi ad Alptransit nella politica svizzera di trasferimento modale

Per garantire la stabilità e l'affidabilità del trasporto combinato sull'asse nord-sud nel transito transalpino attraverso la Svizzera è necessario ampliare le linee ferroviarie attraverso la Francia. Lo ha evidenziato l'operatore intermodale elvetico Hupac sulla scorta dei buoni risultati ottenuti dal treno shuttle diesel sulla riva sinistra del Reno attraverso l'Alsazia che è stato realizzato in collaborazione con DB InfraGO e SNCF Réseau, SBB Cargo International e Captrain France per rispondere alla chiusura dal 9 al 30 agosto scorsi della ferrovia della Valle del Reno nei pressi di Rastatt, in Germania, per l'effettuazione di lavori sulla linea. Il collegamento alternativo è stato realizzato con locomotive diesel sulla linea non elettrificata Wörth-Lauterbourg-Strasburgo-Offenburg.
L'amministratore delegato di Hupac, Michail Stahlhut, ha sottolineato che il servizio alternativo attraverso l'Alsazia è stata «un'idea pionieristica che ha superato numerosi ostacoli tecnici e amministrativi grazie a un'intensa collaborazione franco-tedesco-svizzera. Grazie a questa iniziativa - ha spiegato - è stato possibile evitare un collasso della filiera industriale, come purtroppo avevamo dovuto sperimentare con l'incidente di Rastatt nel 2017».
Secondo Hupac, il risultato del servizio alternativo via Francia per far fronte alle tre settimane di chiusura della linea della Valle del Reno è stato positivo anche se non sono mancati problemi: «il volume di traffico, relativamente basso a causa del periodo vacanziero - ha spiegato l'azienda svizzera - è stato gestito in gran parte attraverso il corridoio di quattro metri in Alsazia e attraverso la Gäubahn con un profilo ridotto. Il punto debole della deviazione attraverso la Francia - ha precisato la società - è stata la scarsa capacità di stazionamento nei punti di trasferimento che ha causato problemi di congestione in caso di irregolarità del traffico. Inoltre, verso la fine del mese, il percorso di deviazione ha raggiunto il suo limite di capacità a causa dell'aumento dei volumi».
«Ora - ha esortato il presidente di Hupac, Hans-Jörg Bertschi - dobbiamo partire da questo risultato pionieristico e includere le linee d'accesso francesi ad Alptransit nella politica svizzera di trasferimento modale. L'adeguamento della linea Belgio-Metz-Strasburgo-Basilea al profilo di quattro metri è una priorità assoluta». Per Hupac, infatti, «un ulteriore trasferimento modale nel transito alpino è possibile solo con un corridoio di quattro metri sulla riva sinistra del Reno». Ricordando che il trasferimento del traffico transalpino su rotaia è stagnante da diversi anni, Bertschi ha specificato che «le capacità limitate della rete ferroviaria tedesca sono responsabili di questa situazione di stallo nella politica di trasferimento modale della Svizzera. È questo il collo di bottiglia dell'attuale sistema Alptransit». Inoltre Bertschi ha avvisato che il rinnovo dei corridoi ferroviari in Germania, con chiusura delle linee principali per diversi mesi, aggraverà la situazione fino a dopo il 2030.
Bertschi ha osservato che, con l'adeguamento ai quattro metri del corridoio Belgio-Metz-Strasburgo-Basilea sulla riva sinistra del Reno, il traffico dal Belgio e dall'Olanda meridionale, che attualmente viene instradato attraverso la Germania, potrebbe essere gestito sul percorso più breve di 110 chilometri attraverso la Francia. «In considerazione del ritardo di decenni nell'ampliamento dell'asse ferroviario sulla riva destra del Reno - ha spiegato - va aumentato il traffico attraverso la Francia come unica opzione per evitare una stagnazione o addirittura una regressione nella politica di trasferimento modale. È nell'interesse della politica dei trasporti svizzera stimolare l'ampliamento dei profili dei tunnel attraverso i Monti Vosgi con sovvenzioni mirate in Francia, come è stato fatto con successo in Italia».
Bertschi ha ricordato che una mozione in tal senso della Commissione Trasporti del Consiglio Nazionale è stata approvata dal Consiglio Nazionale nel giugno scorso e sarà discussa dal Consiglio degli Stati nel corso del corrente mese.
Intanto Hupac ha reso noto che, dopo l'andamento negativo dello scorso anno, i volumi di traffico nella rete del gruppo Hupac si sono stabilizzati e nei primi sei mesi del 2024 è stato registrato un leggero aumento del +0,4% del traffico transalpino attraverso la Svizzera. Complessivamente nella prima metà di quest'anno i servizi del gruppo hanno movimentato un traffico pari a 494.000 spedizioni stradali, con un calo del -2,8% rispetto ai primi sei mesi del 2023. L'azienda ha specificato che il traffico marittimo verso l'entroterra in Germania e il traffico transalpino attraverso l'Austria e la Francia hanno evidenziato un andamento negativo.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv