Il cimitero nel Mediterraneo: 2.571 i morti dall’inizio dell’anno
Il Mar Mediterraneo sta diventando sempre più un cimitero: le statistiche mostrano che il numero delle persone annegate ha raggiunto le 2.571 dall’inizio dell’anno. Queste statistiche mostrano un aumento del 60% dei decessi. Questo numero include solo dati ufficiali e si ritiene che i numeri reali siano molto più alti. Soltanto, tra gennaio e luglio, le autorità tunisine hanno recuperato 901 immigrati dalle coste tunisine. L’ultimo episodio è avvenuto nei giorni scorsi, quando un’imbarcazione è affondata e tutte le persone a bordo hanno perso la vita. Questo nonostante Malta, l’Italia e la Tunisia siano state tutte informate da Frontex del pericolo in cui si trovavano. “Le morti nel Mediterraneo sono in aumento”, avverte l’organizzazione non governativa Medicines sans Frontiers, che condanna l’Unione europea per “aver scelto di proteggere le frontiere invece di salvare vite umane, che si perdono al ritmo di 8 persone ogni giorno”.
L’Organizzazione internazionale per le migrazioni ha osservato che il numero dei decessi finora raggiunto è molto superiore alle 1.417 vittime dell’anno scorso. Secondo il Comitato 3 ottobre, nato dopo la tragedia del 2013 vicino a Lampedusa, negli ultimi 10 anni almeno 60.000 persone sono annegate lungo le rotte che portano in Europa, di cui oltre 27.000 nel Mediterraneo, e altre migliaia risultano disperse.
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