'Il Gioco Legale in Italia' secondo Lottomatica e Censis
È stato presentato alla Sala Capitolare di Palazzo della Minerva del Senato il secondo Rapporto Lottomatica-Censis “Il Gioco Legale in Italia. Il valore sociale ed economico del gioco”. L’indagine approfondisce il significato sociale e le funzioni del settore del gioco legale in Italia, un’attività di massa che coinvolge milioni di persone e che rappresenta un asset economico del Paese che genera imprese, occupati e proventi fiscali. La stragrande maggioranza degli italiani considera decisivo il ruolo dello Stato ed essenziale quello dei concessionari per garantire un sistema sicuro, controllato, legale che faccia da argine a quello illegale. Significativa la ripresa della raccolta delle puntate.
Il 69,4% degli italiani definisce il gioco un’attitudine umana, mentre al 47% è capitato di praticare uno o più tipi di gioco legale nel corso dell’ultimo anno. Quasi 23 milioni di italiani, quindi, dichiarano di avere giocato almeno una volta negli ultimi dodici mesi. La transizione accelerata alla digital life ha significato anche per il gioco la diffusione delle attività online e, tra coloro che hanno giocato legalmente nel corso dell’anno, al 56,4% è capitato di farlo anche a distanza.
Si consolida tra gli italiani l’idea del gioco legale come risorsa da valorizzare dal punto di vista economico e sociale. Intrattenimento, ma anche antidoto all’illegalità, un giudizio che riguarda il 77,4% della popolazione (l’82,7% tra i giovani). Emerge un valore economico che si condensa nel volume d’affari che il gioco legale attiva, nella filiera di imprese con relativa occupazione, nella creazione di benefici per la fiscalità a supporto della spesa pubblica.
Il 61,3% degli italiani è convinto che un approccio restrittivo al gioco legale ridurrebbe il numero di italiani che gioca legalmente, ma aumenterebbe il numero di persone che gioca illegalmente, a beneficio della criminalità.
L’80,6% degli italiani pensa che restringere l’ambito del gioco legale rafforzerebbe quello illegale: nel 2021 la quota era del 59,6%. Il 68,8% degli italiani è anche contrario a una riduzione dei luoghi fisici in cui è possibile giocare legalmente, poiché provocherebbe il trasferimento dei giocatori in luoghi non controllati.
Assume rilievo il ruolo di regolatore e gestore dello Stato, che per il 91,3% degli italiani è fondamentale insieme all’attività svolta dai concessionari, dalla cui qualità e affidabilità, secondo l’87,7% dei cittadini, dipendono il rispetto delle regole sul gioco stabilite a livello statale e la tutela dei consumatori.
L’88,6% dei cittadini ritiene che la regolamentazione del comparto del gioco legale debba essere decisa dallo Stato, con regole uniformi su tutto il territorio nazionale. È auspicabile, altresì, l’adozione di un Testo Unico di regolazione per definire competenze e confini tra tutela della salute, ordine pubblico, aspetti fiscali, commerciali e digitali.
L’89,7% degli italiani è convinto che lo Stato abbia il compito di sensibilizzare e informare sui rischi di dipendenza dal gioco, ma che ciascuno debba poi essere libero di decidere se giocare o meno. Si tratta di un’opinione condivisa trasversalmente a età, sesso, reddito, titolo di studio, territorio di residenza e situazione occupazionale.
Nel 2022 si registra un incremento delle entrate erariali per le casse dello Stato, intese come il totale derivante dall’imposizione fiscale, che sono pari a 11,2 miliardi di euro, prossime al dato del 2019 (pre-pandemia), che era di 11,4 miliardi di euro. I numeri del 2022, quindi, vanno letti come segnali di vitalità di un settore che, allentati i vincoli e le restrizioni, ha recuperato il suo spazio.
Per Sandra Savino, sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze, “è necessario mettere ordine rispetto al settore del gioco legale in Italia. In tal senso, ho convocato un tavolo con gli attori principali del comparto in vista della delega fiscale. Occorre, peraltro, coinvolgere le Regioni affinché sia prevista una disciplina uniforme con l’adozione di un Testo Unico. Il Governo è molto attento a garantire la trasparenza e la legalità definendo regole certe per tutelare le imprese del settore”.
Wanda Ferro, sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno, ha sottolineato che “il secondo Rapporto Lottomatica-Censis è uno strumento fondamentale che consente di affrontare con consapevolezza un settore importante e strategico dal punto di vista economico e sociale. Per milioni di italiani il gioco è un’attività di divertimento praticata in maniera responsabile. È opportuno, dunque, che avvenga all’interno di un quadro regolatorio adeguato. Bisogna coniugare la libertà del cittadino con la tutela delle fasce più vulnerabili attraverso politiche di formazione e sensibilizzazione”.
Marco Osnato, Presidente della Commissione Finanze della Camera, ha evidenziato che “gli italiani si dichiarano favorevoli al gioco legale. La delega fiscale che stiamo affrontando in queste ore prevede il dialogo tra gli operatori del settore e i Comuni affinché all’interno dei territori siano individuati luoghi adeguati. Il Governo ha a cuore lo sviluppo di un settore che ha dimostrato negli anni come contemperare un’esigenza dello Stato con la libertà di impresa”.
Secondo Mario Lollobrigida, Direttore Centrale Giochi Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, “è fondamentale definire un sistema legale per l’allocazione dei punti di gioco. In questa prospettiva il gestore diventa anche un presidio di legalità sul territorio. Auspico, pertanto, che nella delega fiscale vengano individuate regole condivise attraverso il dialogo con gli enti locali”.
Per Guglielmo Angelozzi, Amministratore Delegato Lottomatica, “dal secondo Rapporto che abbiamo elaborato insieme al Censis emerge con chiarezza il valore sociale ed economico del gioco legale, che rappresenta sempre più un asset di riferimento per il Paese. Gli italiani considerano decisivo il ruolo dello Stato e l’attività dei concessionari e ritengono che una riduzione del gioco legale rafforzerebbe quello illegale. Continueremo, quindi, a garantire il nostro massimo impegno per assicurare le giuste regole in materia, nella consapevolezza di svolgere una funzione utile allo sviluppo occupazionale e imprenditoriale”.
Secondo Giuseppe De Rita, Presidente del Censis, “il gioco legale ha valore sociale perché è un’attività di massa che coinvolge milioni di italiani che si divertono e inseguono, anche solo per un momento, un sogno, e ha valore economico perché alimenta un sistema fatto di imprese, lavoratori ed entrate per lo Stato. Gli italiani chiedono di poter giocare in tranquillità e sicurezza all’interno di un sistema in cui lo Stato deve stabilire il perimetro entro cui giocare e i concessionari lo devono far rispettare”.
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