Il Guardian denuncia: l’Arabia Saudita spara contro i migranti etiopi

Numerosi cittadini etiopi hanno denunciato stupri, uccisioni e violazioni dei diritti umani che sarebbero stati commessi ai loro danni da guardie di frontiera saudite, riferisce un articolo pubblicato la settimana scorsa dal quotidiano britannico The Guardian.
Gli uomini e le donne etiopi sentiti dal Guardian hanno raccontato di aver assistito agli abusi tra il 2019 e il 2024, mentre cercavano di attraversare il confine tra Yemen e Arabia Saudita: i loro racconti parlano di raffiche di mitragliatrice contro civili inermi, corpi umani lasciati senza sepoltura e alla mercè degli animali, minacce, violenze e ricatti, anche a sfondo sessuale.
Un uomo che ha tentato di attraversare il confine nel gennaio 2023 ha raccontato di aver visto le guardie di frontiera sparare contro civili disarmati che camminavano su un terreno impervio, uccidendo sul colpo due ragazze, catturando alcune persone e spingendone altre a precipitare da un costone di roccia.
Le testimonianze riflettono i risultati di un rapporto di Human rights watch (Hrw) pubblicato nell’agosto 2023 e intitolato “They Fired on Us like Rain” (Ci hanno sparato addosso come pioggia) che ha documentato come le guardie di frontiera saudite abbiano ucciso “centinaia di migranti e richiedenti asilo etiopi” lungo il confine meridionale con lo Yemen tra marzo 2022 e giugno 2023, in un’azione definita “diffusa e sistematica” attraverso l’uso di armi da fuoco ed esplosivi.
L’organizzazione per i diritti umani ha concluso che tali atti potrebbero costituire crimini contro l’umanità.
L’Arabia Saudita, come si legge nel rapporto di Human Rights Watch, ospita circa 750.000 migranti etiopi, più della metà dei quali si ritiene siano entrati illegalmente nel Paese. Queste persone affrontano viaggi pericolosi attraverso il deserto e il mare, subendo, prima ancora di avvicinarsi al confine saudita, abusi da parte di trafficanti, bande armate e gruppi ribelli yemeniti. Chi riesce ad arrivare trova lavori sottopagati nell’edilizia, nell’agricoltura e come domestico.
Negli ultimi anni, le autorità saudite hanno avviato operazioni di sicurezza per arrestare decine di migliaia di migranti irregolari e deportarli in Etiopia. In vista dell’organizzazione della Coppa del Mondo di calcio nel 2034 e della costruzione di 11 nuovi stadi, l’Arabia Saudita è sottoposta a un monitoraggio crescente sulle condizioni dei lavoratori migranti.
Gli etiopi che viaggiano illegalmente attraverso lo Yemen alla ricerca di lavoro provengono da aree colpite da conflitti civili, povertà e crisi climatica. Tra il 2022 e il 2023, il numero di etiopi che hanno intrapreso questo pericoloso viaggio è aumentato del 32%, raggiungendo quota 96.670, secondo l’Onu. Un numero minore di somali segue la stessa rotta.
Non ci sono segnali che l’Arabia Saudita abbia smesso di usare la forza letale per fermare i migranti, sottolinea ancora il Guardian. Un etiope che ha tentato di entrare nel Paese da un insediamento yemenita chiamato al-Raqw nel dicembre 2024 ha descritto come le forze di frontiera saudite abbiano usato mitragliatrici e artiglieria contro lui e altri 10 migranti, ferendone uno. Il Guardian non è riuscito a ottenere commenti dalle autorità saudite su queste accuse.
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