Dichiarazione congiunta dei donatori sugli aiuti umanitari a Gaza

L'Alto rappresentante dell'UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza e vicepresidente della Commissione europea, il Commissario UE per la parità, la preparazione e la gestione delle crisi e il Commissario UE per il Mediterraneo, assieme ai ministri degli Esteri di Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito e vari Stati membri dell’UE, compresa l’Italia, hanno reso noto ieri il testo di una dichiarazione congiunta sugli aiuti umanitari a Gaza, nella quale sottolineano che, nonostante il limitato riavvio degli aiuti, Israele ha bloccato gli aiuti umanitari in entrata a Gaza per oltre due mesi, determinando l'esaurimento di cibo, medicinali e forniture essenziali. I donatori ricordano che la popolazione di Gaza rischia di morire di fame e deve quindi ricevere gli aiuti di cui ha disperatamente bisogno. “Il gabinetto di sicurezza israeliano avrebbe approvato un nuovo modello di distribuzione degli aiuti a Gaza”, prosegue la dichiarazione, “che le Nazioni Unite e i nostri partner umanitari non possono sostenere. È chiaro che non parteciperanno a nessun accordo che non rispetti pienamente i principi umanitari.” Due i messaggi chiari per il governo di Israele: consentire la piena ripresa degli aiuti a Gaza immediatamente e permettere alle Nazioni Unite e alle organizzazioni umanitarie di lavorare in modo indipendente e imparziale per salvare vite umane, ridurre le sofferenze e mantenere la dignità.
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