La Germania ha impresso una brusca sterzata alle politiche migratorie

Feb 5, 2024 - 00:42
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La Germania ha impresso una brusca sterzata alle politiche migratorie

La Germania ha impresso una brusca sterzata alle politiche migratorie rispetto alle misure di accoglienza dell'era Merkel. La nostra inviata Monica Pinna è andata a Berlino per capire qual è la situazione, cosa sta cambiando e perché. La Germania è un Paese di immigrazione. Qui vivono più di tre milioni di rifugiati e richiedenti asilo, più che in qualsiasi altro Paese europeo. I migranti sognano la Germania, attratti dal suo mercato del lavoro e da sussidi generosi. Ma l'anno scorso le richieste di asilo sono aumentate di oltre il 50%. Il sistema di accoglienza è entrato in crisi. L'estrema destra, tra consensi crescenti, accusa il governo di non essere in grado di gestire la crisi dei migranti. In questo contesto il Cancelliere Scholz ha preso la storica decisione di inasprire le misure sull'immigrazione. Tegel, un ex aeroporto che le autorità hanno trasformato in un centro per rifugiati, è il luogo in cui la crisi dei migranti è più visibile. È stato aperto nel 2022, quando ogni giorno a Berlino arrivavano migliaia di rifugiati ucraini. Oggi sono più di un milione in Germania. Tegel è diventato il più grande campo profughi del Paese. Qui vivono circa 5.000 rifugiati e richiedenti asilo. È stato ampliato più volte e ora può ospitare fino a 7.000 persone. Ma non verrà ulteriormente ingrandito. Quasi 300.000 persone hanno fatto richiesta di asilo in Germania nel 2023, il numero più alto dal 2015, quando la Germania ha accolto oltre un milione di persone, per lo più siriani. Gli arrivi sono così alti che i rifugiati sono stati addirittura sistemati in hotel, che non ci è stato permesso di filmare. L'intero sistema di accoglienza dei profughi in Germania è al limite e l'integrazione ne risente. Ma c'è di più. La retorica politica sull'immigrazione si è inasprita dopo la storica vittoria del partito di estrema destra AfD alle elezioni locali dello scorso anno. I controlli alle frontiere con la Polonia, la Svizzera e la Repubblica Ceca sono in vigore da mesi. I sussidi per i richiedenti asilo saranno tagliati. Scoraggiare i nuovi arrivi è la nuova politica. "Con questi numeri davvero elevati e con la sensazione di perdita di controllo da parte di molti elettori, il discorso si è fatto molto più agitato", spiega David Kipp, esperto di migrazione dell'Istituto tedesco per gli Affari Internazionali e di Sicurezza. A gennaio oltre un milione di persone ha marciato in tutto il Paese. Le rivelazioni secondo cui il partito di estrema destra AfD avrebbe discusso piani di deportazione di massa con i neonazisti hanno scatenato un'ondata di proteste. La vicenda ha influito sul risultato delle elezioni locali di gennaio. L'AfD è stato sconfitto, ma di stretta misura.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv