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Per il Mediterraneo occidentale è stata una stagione da record. Mai, infatti, sono stati registrati così tanti nidi di ???????????????????????????? ???????????????????????????? sulle coste italiane, francesi e spagnole. Stando ai dati elaborati da Legambiente nell’ambito del progetto europeo Life Turtlenest , l’Italia ha avuto il ruolo principale con 444 nuovi nidi censiti (di questi 156 in Sicilia e 125 in Calabria), ovvero il triplo dello scorso anno. Ma i numeri sono in forte crescita anche in Francia con 12 nidi (solo 1 nel 2022) e in Spagna 27 nidi (2 l’anno passato).
“Anche in mare, tra le coste francesi continentali e quelle della Corsica o delle Baleari, quest’anno abbiamo avuto quasi il doppio degli avvistamenti di tartarughe caretta rispetto al solito”, spiega Léa David dell’ONG francese ÉcoOcéan Institut. “Ciò potrebbe dimostrare che questa specie frequenta sempre più la parte settentrionale del bacino mediterraneo. Sembra esserci un legame con l'innalzamento della temperatura del mare, che ha spostato più a nord l’habitat e i siti di nidificazione della caretta rispetto a quelli abituali”. E Fulvio Maffucci, ricercatore della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, l’ente di riferimento per le tartarughe marine, specifica che “l'aumento dei nidi e il loro spostamento, nel bacino occidentale, a latitudini sempre più settentrionali (quest’anno per la prima volta un nido è stato trovato anche in Emilia Romagna, ndr), è dovuto all'effetto combinato del cambiamento climatico, il quale rende ambienti precedentemente inospitali adatti termicamente per l'incubazione delle uova ed espande l'areale geografico generale della specie verso nord, e del trend positivo della popolazione mediterranea dovuto a oltre 40 anni di conservazione attiva presso le principali spiagge di nidificazione del Mediterraneo Orientale, ovvero in Grecia, Turchia, Cipro”.
Così, mentre migliaia di tartarughine hanno appena preso la via del mare, la grande sfida dell’immediato sarà gestire in modo opportuno i nuovi siti di nidificazione sulle nostre coste, considerando che spesso coincidono con zone di turismo balneare.
Giò Barbera
Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti.
Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988.
Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv
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