MO, le forze israeliane hanno portato in salvo quattro ostaggi

Giu 9, 2024 - 02:12
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MO, le forze israeliane hanno portato in salvo quattro ostaggi

Le forze israeliane hanno portato in salvo quattro ostaggi che erano stati rapiti dal movimento islamista palestinese Hamas lo scorso 7 ottobre. Lo ha riferito una nota delle Forze di difesa di Israele (Idf), che afferma di aver condotto un’operazione speciale congiunta con l’agenzia di intelligence Shin Bet e la polizia (Yamam) a Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. Noa Argamani (25 anni), Almog Meir Jan (21 anni), Andrey Kozlov (27 anni) e Shlomi Ziv (40 anni) sono stati ritrovati in due luoghi diversi, spiega la nota delle Idf. I quattro sono in buone condizioni e sono stati trasferiti al centro medico Sheba di Tel-HaShomer per ulteriori esami medici. L’operazione che ha portato alla liberazione è stata “eroica” e resterà nella storia del Paese. Lo ha detto il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, dopo l’incontro con le persone. Lo ha riferito il quotidiano israeliano “Haaretz”, secondo cui Netanyahu ha affermato: “Ho detto loro benvenuti a casa, li ho abbracciati”. “Quando questa operazione mi è stata sottoposta per l’approvazione finale, sapevo che era molto complessa e pericolosa. Ma l’ho approvata senza esitazioni perché mi fido delle Idf, dello Shin Bet, della polizia di Israele”, ha aggiunto il premier. Netanyahu ha poi dichiarato che l’operazione “non è avvenuta senza un prezzo”, ricordando l’ufficiale Arnon Zmora, ucciso durante l’azione. “Lui e i suoi compagni eroi hanno dimostrato che lo Stato di Israele ha la forza, la volontà di combattere, l’intraprendenza e che Israele può arrivare ovunque. Restituiremo tutti i nostri ostaggi, in un modo o nell’altro”, ha concluso il primo ministro. Un ufficiale dell’unità antiterrorismo d’élite Yamam, ferito durante l’operazione di salvataggio dei quattro ostaggi è deceduto a causa delle ferite riportate. Lo ha riferito la polizia israeliana, citata dal quotidiano “Times of Israel”, aggiungendo che l’ispettore capo Arnon Zamora è stato portato in condizioni critiche un ospedale, dove poco dopo è stato dichiarato il decesso. Il membro del gabinetto di guerra di Israele Benny Gantz ha cancellato il suo discorso previsto per stasera, in cui avrebbe probabilmente annunciato il suo ritiro dalla coalizione di governo. Lo ha reso noto il quotidiano “Times of Israel”, precisando che la notizia è giunta poco dopo che le Forze di difesa di Israele (Idf) hanno annunciato di aver liberato i quattro ostaggi. Gantz avrebbe dovuto tenere questa sera alle 20:40 (le 19:40 in Italia) una conferenza stampa. Secondo quanto indicato dai media israeliani, il leader del partito centrista Unità nazionale avrebbe annunciato in quest’occasione il ritiro del sostegno al governo di Benjamin Netanyahu. A metà maggio, Gantz aveva accusato il primo ministro di strumentalizzare l’operazione nella Striscia di Gaza per calcoli politici, dandogli un ultimatum fino all’8 giugno. Tra le altre accuse mosse da Gantz a Netanyahu vi è anche quella di non aver elaborato un piano successivo alla conclusione dell’operazione a Gaza. Gantz era entrato a far parte del gabinetto di guerra israeliano all’indomani dell’attacco del movimento islamista palestinese Hamas in Israele il 7 ottobre 2023. Secondo i resoconti dei media ebraici, non ci sono negoziati in corso o sforzi da parte dei partiti della coalizione per colmare le lacune con Gantz o garantire che rimanga nella coalizione dopo l’8 giugno. L’emittente pubblica “Kan” ha riferito il 6 giugno, senza citare fonti, che il governo degli Stati Uniti avrebbe cercato di convincere Gantz a ritardare la sua uscita dal governo allargato per non inficiare gli sforzi in corso per raggiungere un cessate il fuoco e un accordo per la liberazione degli ostaggi con Hamas a Gaza. Vale la pena ricordare che la maggioranza di governo prima del 7 ottobre vantava 64 seggi su 120, pertanto l’eventuale uscita dall’esecutivo allargato da parte di Gantz non ne comprometterebbe la tenuta. Tuttavia, occorre sottolineare che il primo ministro e capo del partito di destra Likud, è sotto la pressione dei suoi alleati di governo, soprattutto quelli della destra religiosa, per divergenze sulla gestione delle operazioni militari e sulla proposta degli Stati Uniti per il rilascio degli ostaggi. Inoltre, il primo ministro è accusato da parte dell’opinione pubblica di non fare abbastanza per il rilascio dei circa 120 ostaggi ancora nelle mani di Hamas.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv