Nel 2024 le merci nel porto di Civitavecchia sono diminuite del -13,5%

Dopo la ripresa post-Covid, il trend del volume di traffico delle merci movimentato dal porto di Civitavecchia si è fatto discendente e nel 2024 è stata registrata una flessione del -13,5% sull'anno precedente essendo state movimentate 7,88 milioni di tonnellate rispetto a 9,11 milioni di tonnellate nel 2023. Lo scorso anno il calo è stato più accentuato per le merci allo sbarco che hanno totalizzato 4,76 milioni di tonnellate (-18,6%) e in diminuzione sono risultati anche i carichi all'imbarco con 3,12 milioni di tonnellate (-4,3%). Nel settore delle merci varie hanno registrato una riduzione sia i volumi di rotabili con 4,93 milioni di tonnellate (-5,1%) sia le merci containerizzate scese del -2,6% a 875mila tonnellate con una movimentazione dei container pari a 106.592 teu (+5,2%) che le altre merci varie con 5mila tonnellate (-57,1%). Il traffico delle rinfuse solide si è più che dimezzato essendo ammontato a 873mila tonnellate (-55,7%) a causa del crollo del traffico di carbone, pari a 100mila tonnellate (-92,8%), in vista della chiusura entro fine 2025 della centrale termoelettrica di Torre Valdaliga Nord, mentre i prodotti metallurgici sono cresciuti del +54,0% a 547mila tonnellate e in aumento sono risultati anche i minerali e materiali da costruzione con 176mil tonnellate (+198,6%). Nel segmento delle rinfuse liquide, costituito essenzialmente da prodotti petroliferi raffinati, sono state movimentate 1,19 milioni di tonnellate (+15,6%). Se nel 2024 il traffico crocieristico nel porto di Civitavecchia ha segnato un nuovo record storico con 3,46 milioni di passeggeri ( del 4 febbraio 2025), nel comparto dei traghetti il traffico è diminuito del -4,6% essendo arrivate e partite 1,54 milioni di persone con i servizi marittimi di linea. Lo scorso anno il traffico delle merci nel porto di Fiumicino, costituito da prodotti petroliferi, è aumentato del +10,6% a 3,41 milioni di tonnellate, mentre nel porto di Gaeta è calato del -10,8% a 1,02 milioni di tonnellate. Evidenziando che la flessione del traffico nel porto di Civitavecchia «è imputabile, principalmente, alla chiusura della centrale a carbone Enel e a scelte nazionali e di sistema prese negli ultimi dieci anni che vanno ben oltre le nostre competenze e che sono state imposte all'Autorità e che sono, anche, fuori dalla facoltà di ogni singolo operatore», il commissario straordinario dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Pino Musolino - ha sottolineato che «il sistema nel complesso comunque tiene, con dati molto significativi e importanti nei porti di Fiumicino e Gaeta soprattutto nelle rinfuse e a Civitavecchia i dati in generale sono positivi e confortanti, tenuto conto delle due importanti crisi che hanno attraversato il Mediterraneo nel 2024, vedendoci allineati alle stime di traffico della stragrande maggioranza dei porti italiani e mediterranei. Restiamo comunque vigili - ha concluso Musolino - e monitoriamo la questione di Torre Valdaliga Nord che rappresenta una ferita importante e un grande limite alla pianificazione e alla possibilità di fare dei ragionamenti concreti per il prossimo futuro rispetto al nostro sistema portuale».
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