Nuova diga di Genova, approvata la variante per consentire di terminare i lavori entro fine 2027

Sep 9, 2025 - 06:01
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Nuova diga di Genova, approvata la variante per consentire di terminare i lavori entro fine 2027

La struttura commissariale per la ricostruzione di Genova e l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale hanno comunicato la definitiva approvazione da parte dell'ente portuale della variante di layout della nuova diga foranea di Genova. In una nota si specifica che la nuova configurazione di variante così ottimizzata consente la costruzione completa dell'opera nella configurazione finale, eseguendo in parallelo le opere di fase A e fase B piuttosto che in sequenza e che «ciò significa procedere con la realizzazione dell'intera opera con un risparmio di quasi due anni di lavoro prevedendo la conclusione dei lavori entro dicembre 2027». «Le modifiche consentono, peraltro - si precisa - di ottenere una serie di vantaggi competitivi e migliorie funzionali sintetizzabili come segue: aumento delle competitività del porto di Genova e conseguente incremento dei traffici e di tutti gli indicatori occupazionali ed economici associati con un anticipo di 24 mesi rispetto alla realizzazione in sequenza. Questo risultato è connesso a: avanzamento in contemporanea delle due fasi di costruzione dell'opera ( fase A e fase B) con conseguente garanzia dell'ottenimento dell'infrastruttura completa nei tempi programmati; creazione di maggiori spazi di manovra nel bacino di ponente, consentendo l'accesso e l'ormeggio di navi di maggiori dimensioni rispetto alla configurazione precedente; ottimizzazione del futuro sviluppo a terra con possibilità di realizzare una linea di banchina unica, oltre al conseguente ampliamento degli spazi operativi e di stoccaggio a terra; miglioramento della sicurezza della navigazione nel porto di Genova, sia in condizioni di normale esercizio sia in condizioni di eventuale emergenza, grazie alla definizione di una più ampia imboccatura secondaria a ponente che consente di allocare una maggior quota del traffico navale in accesso ed in uscita nel bacino di Sampierdarena. Tali condizioni si determinano per effetto di: un incremento delle dimensioni del cerchio di evoluzione di ponente da 450 metri a 550 metri; un allargamento dell'imboccatura di ponente da 138 metri a 235 metri».
Inoltre, si spiega che «la variante è stata studiata al fine di massimizzare la disponibilità e l'utilizzo degli specchi acquei portuali interni alla nuova diga e consiste in una: riduzione della lunghezza della sezione T1 in corrispondenza dell'imboccatura principale a levante, in ottemperanza alle prescrizioni formulate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici in fase di approvazione del Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica; ottimizzazione del pennello T5 per coniugare la funzionalità dell'opera con le necessità pianificatorie di spostare più a levante il cerchio di evoluzione e ampliare lo specchio acqueo ai fini di una maggiore sicurezza della manovra; eliminazione della sezione T4, transitoria tra fase A e fase B; spostamento verso il mare aperto del tratto di sezione T7; allungamento del ramo di sopraflutto dell'imboccatura secondaria di ponente tramite estensione della sezione T9».
La nota spiega poi che «la proposta di variante e il relativo atto aggiuntivo sono stati sottoposti, come previsto dal nuovo Codice degli Appalti, al parere preventivo del Collegio Consuntivo Tecnico che si è espresso favorevolmente. Contestualmente il Collegio Consuntivo Tecnico si è pronunciato positivamente anche in merito alle modalità attraverso cui le parti hanno definito tutte le pregresse riserve e le criticità avanzate dall'impresa. Sono state riconosciute in particolare le maggiori lavorazioni per garantire una migliore tenuta rispetto alla natura dei fondali riscontrata durante le lavorazioni nonché altre attività aggiuntive effettivamente necessarie. L'atto aggiuntivo firmato dalle parti annulla e cancella ogni riserva pregressa e stabilisce un nuovo cronoprogramma estremamente serrato per la fine dell'opera che prevede conseguentemente prevede oggi la posa dell'ultimo cassone della nuova diga foranea di Genova entro il mese di agosto 2027, la fine dei lavori entro il mese di dicembre 2027».
Il presidente dell'AdSP del Mar Ligure Occidentale, Matteo Paroli, ha evidenziato che «questo traguardo ci permette di accelerare la realizzazione della nuova diga foranea, dotando il porto di Genova e l'intero sistema logistico nazionale di un'infrastruttura strategica e all'avanguardia. Un'opera che, in tempi certi, assicurerà vantaggi competitivi duraturi e renderà i porti del Mar Ligure Occidentale una piattaforma integrata al servizio del Paese e dell'Europa, garantendo al contempo la sostenibilità dell'aumento dei traffici e importanti benefici economici e occupazionali per il territorio». «Il nuovo cronoprogramma - ha aggiunto Carlo De Simone, sub-commissario alla Ricostruzione di Genova - impegna tutti noi a un lavoro serrato, ma siamo determinati a rispettare la scadenza del 2027, offrendo al Paese una diga moderna e resiliente, all'altezza delle sfide del futuro».

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Redazione Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore di Radiocom.tv