Oggi Consiglio Affari Interni sul patto per gestire la crisi migratoria
Al Consiglio Affari Interni di oggi, in corso a Bruxelles, la Presidenza di turno dell’Unione europea, retta dalla Spagna, e la Commissione europea si sono dichiarati fiduciosi che oggi i ministri dell'interno troveranno un accordo di massima sul patto per gestire la crisi migratoria ormai da tempo diventata un fattore strutturale, permanente, che coinvolge l’Ue. Il ministro spagnolo Fernando Grande-Marlaska Gomez ha dichiarato che l'intesa “permetterebbe di avviare i negoziati con il Parlamento europeo con l'obiettivo di approvare le norme, riguardanti le regole per far scattare una situazione emergenziale, entro la fine della legislatura". Lo sblocco e' stato spinto dalla decisione tedesca di schierarsi a favore del compromesso proposto dalla Spagna. Lo scorso luglio si erano schierati contro Austria, Polonia, Ungheria, Repubblica ceca; Germania, Olanda e Slovacchia si erano astenute. La questione piu' divisiva e' costituita dall'attribuzione del potere di dichiarare l'emergenza migratoria, cioe' quando uno stato deve fronteggiare un numero di afflussi di migranti superiore alla normalita', quando ci sono eventi eccezionali (il caso della pandemia), o crisi derivanti da 'strumentalizzazioni' da parte di paesi non Ue. In base all’emergenza, scattano i ricollocamenti con l'opzione di versare ventimila euro per ogni persona non accolta. Il regolamento per gestire le crisi, parte essenziale del patto Ue sulla migrazione, e' diverso dal 'piano Lampedusa', la cui unica sostanziale novita' e' data dallo 'studio di opzioni per espandere le missioni navali nel Mediterraneo'. La ministra dell'interno tedesca, Nancy Faeser, ha indicato che per il via libera tedesco e' necessario non ridurre gli standard sull'asilo. Per Berlino la richiesta di far scattare una situazione di crisi emergenziale deve essere presa a maggioranza qualificata.
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