Ore di lavoro perse costano all’Italia 4,4 miliardi all’anno

Nov 4, 2024 - 05:13
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Ore di lavoro perse costano all’Italia 4,4 miliardi all’anno

Non solo ambiente e non solo salute. Il riscaldamento globale ha un prezzo, o meglio, un costo nascosto che danneggia l’economia. Nel 2023 in Italia è stata pari a 4,4 miliardi di dollari la perdita potenziale di reddito dovuta alla riduzione della capacità lavorativa a causa del caldo. Lo rivela il rapporto annuale ‘The Lancet Countdown on Health and Climate Change’, che fa il punto sull’evoluzione dei legami tra salute e cambiamenti climatici attraverso oltre 50 indicatori peer-reviewed. “L’esposizione al calore – si legge nel documento – limita la produttività del lavoro, compromettendo i mezzi di sussistenza e i determinanti sociali della salute”. Inoltre, nel nostro Paese oltre 250 milioni di ore di lavoro potenziali sono state perse a causa dell’esposizione al caldo nel 2023, con un aumento del 90% rispetto alla media annuale del periodo 1990-1999. I lavoratori del settore edile sono stati i più colpiti, con il 38% delle ore potenziali perse e il 36% delle perdite di reddito potenziali nel 2023. A livello globale, le perdite economiche medie annue dovute a eventi estremi legati al clima sono aumentate del 23% dal 2010-2014 al 2019-2023, raggiungendo i 227 miliardi di dollari. Nell’analisi globale, il nostro Paese è uno di quelli più a rischio su ogni fronte. Basti pensare che la mortalità prematura dovuta all’inquinamento atmosferico di origine antropica è costata all’Italia 145 miliardi di dollari nel 2021. Mortalità che, in cifre, fa impallidire: tra il 2013 e il 2022 l’aumento medio complessivo dei decessi dovuti al caldo in Italia è stato stimato in 30 per 100.000 abitanti, passando da circa 129 nel 2003-12 a 159 nel 2013-22. Secondo uno studio dell’Istituto di Barcellona per la salute globale (ISGlobal), nel 2022 l‘Italia, tra i Paesi europei, detiene il record di vittime: delle 18.758 causate dal caldo, 13.318, cioè il 71%, sono state dovute al riscaldamento antropico. Nella classifica il nostro paese è seguito da Spagna, Germania, Francia e Grecia. Nel nostro Paese, si legge nel rapporto di The Lancet, “le tendenze in materia di calore e salute sono particolarmente preoccupanti, con le popolazioni che sperimentano un aumento dell’esposizione alle alte temperature, compromettendo i mezzi di sussistenza e minacciando la salute e il benessere delle persone”. Dal 2014 al 2023, ogni neonato e adulto italiano di età superiore ai 65 anni è stato esposto in media a 18 giorni di ondate di calore all’anno. Solo nel 2023, gli stessi gruppi sono stati esposti a oltre 26 giorni di ondate di calore all’anno.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv