Pochi italiani rispettano i limiti di velocità e la sicurezza stradale

Jan 29, 2024 - 03:23
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Pochi italiani rispettano i limiti di velocità e la sicurezza stradale

Tra città a 30 km/h e le azioni contro gli autovelox del cosiddetto Fleximan, i limiti di velocità e la sicurezza stradale sono tornati al centro del dibattito pubblico. L’argomento è caldo anche perché, come confermato da una recente indagine che Facile.it e Assicurazione.it hanno commissionato agli istituti mUp Research e Norstat*, gli italiani hanno spesso il brutto vizio di schiacciare troppo il piede sull’acceleratore, tanto è vero che più di 10 milioni e mezzo di automobilisti intervistati (pari al 27,1% del campione) hanno candidamente ammesso di non rispettare i limiti di velocità. Una cattiva abitudine diffusa, purtroppo, in modo particolare tra i giovani, con una percentuale che arriva al 31% tra chi ha un’età compresa tra i 18 e i 24 anni e al 37,3% tra chi ha 25-34 anni. Gli uomini si confermano più spericolati delle donne in termini di velocità (35,3% rispetto a 18,8%); a livello territoriale, invece, la percentuale di chi ha dichiarato di non rispettare i limiti arriva a sfiorare il 40% nelle regioni del Nord Est (proprio quelle dove agisce Fleximan). Il non rispetto dei limiti di velocità, purtroppo, è solo una delle cattive abitudini degli italiani al volante. L’indagine commissionata da Facile.it ha innanzitutto messo in luce come si presti ancora troppa poca attenzione quando si è alla guida, tanto è vero che più di un rispondente su due (52,3%), vale a dire oltre 20,5 milioni di automobilisti, ha ammesso, in generale, di non attenersi alla lettera al Codice della Strada. I meno attenti alle regole sono risultati essere gli uomini, tra i quali addirittura il 57,1% dichiara di commettere infrazioni al volante, mentre la percentuale cala al 47,2% tra le donne. Dal punto di vista anagrafico, invece, emerge che ad essere più spericolati sono gli automobilisti con età compresa tra i 35 e i 44 anni, fascia nella quale oltre il 65% ha dichiarato di non rispettare appieno il Codice della Strada. Il buon senso sembra aumentare dopo i 44 anni; superata questa soglia la percentuale degli automobilisti poco ligi scende gradualmente, toccando il valore più basso tra gli over 65, tra i quali “appena” uno su tre ha detto di non rispettare sempre le regole stradali. Comportamenti scorretti che troppe volte si trasformano in vere e proprie tragedie, e i numeri ufficiali** parlano chiaro; nel solo primo semestre dello scorso anno ci sono stati, ogni giorno, 437 incidenti stradali, con 7,6 morti e 588 feriti. Ma quali sono i comportamenti pericolosi più comuni al volante? Dopo l’eccesso di velocità, al secondo posto c’è l’uso del cellulare alla guida, cattiva abitudine indicata da quasi 9,5 milioni di italiani (24,1%); in questo caso non ci sono differenze significative tra uomini e donne, mentre a livello anagrafico la percentuale arriva al 33,9% tra i guidatori con età compresa fra i 35 e i 44 anni. Sono ancora tanti, più di 5,5 milioni, coloro che ancora non si allacciano le cinture di sicurezza in auto e, ancora una volta, i più indisciplinati sono risultati essere gli automobilisti di 35-44 anni (20,3%), mentre a livello territoriale il mal costume è diffuso maggiormente al Sud e nelle Isole, dove la percentuale di chi non utilizza i sistemi di sicurezza arriva a sfiorare il 23%. Altra cattiva abitudine, magari meno pericolosa di altre ma comunque deprecabile, è quella del parcheggio selvaggio; oltre 4 milioni di automobilisti (10,6%) hanno dichiarato di parcheggiare in aree dove è vietato farlo, atteggiamento adottato soprattutto dagli uomini (12,4%) e diffuso, in particolare, nelle aree del Nord Est (13.8%). Preoccupa moltissimo, infine, vedere come più di 1,6 milioni di individui (4,1% del campione) abbia dichiarato di mettersi al volante dopo aver assunto alcolici, percentuale che arriva addirittura al 6,7% tra i giovani con età compresa tra i 24 e i 34 anni.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv