Raggiunto un accordo sulle nuove norme contro il greenwashing
Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo sulle nuove norme contro il cosiddetto greenwashing - la strategia di marketing volta a presentare beni o servizi come ecosostenibili, occultandone l'impatto ambientale negativo. L’obbiettivo è vietare la pubblicita' ingannevole e fornire ai consumatori informazioni veritiere sui prodotti. L'accordo aggiorna l'elenco Ue delle pratiche commerciali vietate per aggiungere le diverse strategie di marketing legate al greenwashing e all'obsolescenza precoce dei beni. In particolare, saranno vietate le affermazioni ambientali generiche, come "ecologico", "naturale", "biodegradabile", "climaticamente neutro" o "eco", se non vi e' prova del basso impatto ambientale descritto nell'etichetta. Ai sensi dell'accordo verranno vietate anche le etichette di sostenibilita' non basate su schemi di certificazione approvati o stabiliti dalle autorita' pubbliche. Le norme concordate dai colegislatori Ue prevedono anche lo stop ai suggerimenti al consumatore di sostituire i materiali di consumo, come le cartucce di inchiostro della stampante, prima del necessario. La Commissione ha inoltre il compito di progettare una nuova etichetta per i produttori che desiderano evidenziare la qualità dei loro beni estendendo gratuitamente il periodo di garanzia, che nell’Ue é di almeno due anni. Per diventare legge l'accordo provvisorio dovra' ora ottenere l'ok definitivo sia del Parlamento che del Consiglio. Il voto degli eurodeputati e' previsto a novembre.
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