Scoperta in Olanda base logistica della 'ndrangheta
Nella città olandese di Heerlen, al confine con il Belgio, personale dell’Anti Mafia team e del Dipartimento Investigativo Nazionale di SON della Polizia nazionale olandese, unitamente a personale della Direzione Investigativa Antimafia, ha dato esecuzione ad un ordine di indagine europeo richiesto dalla DDA di Torino, a seguito di lunghe indagini del Centro Operativo DIA dello stesso capoluogo piemontese nei confronti di un cittadino belga di origine italiana da anni domiciliato all’estero, ritenuto sodale ad una organizzazione criminale dedita al narcotraffico e destinatario di un ordine di carcerazione emesso dall’Autorità giudiziaria belga, per l’espiazione di una condanna definitiva a 7 anni di reclusione per traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
L’investigazione e l’Action Day sono state svolte con il fondamentale supporto di EUROJUST ed EUROPOL, utilizzando gli strumenti della Rete @ON finanziata dall’UE (Progetto ISF4@ON), di cui la Direzione Investigativa Antimafia (DIA) è “Project Leader.”
L’attività investigativa finalizzata alla ricerca mirata, frutto di una minuziosa attività di analisi delle chat criptate dei telefoni SKY ECC, condotta dagli investigatori italiani della Direzione Investigativa Antimafia e la conseguente e coordinata osservazione posta in essere dalla polizia olandese, ha dato esito positivo.
Durante le operazioni, a cui ha assistito anche il magistrato neerlandese, su precisa indicazione degli investigatori italiani, le forze speciali, dopo avere bonificato l’area, hanno iniziato una minuziosa attività di ricerca anche con uso di escavatori, rinvenendo, sotterrati nel giardino pertinenziale all’abitazione ed in particolare in una zona adibita a pollaio, in precedenza ricoperta con una colata di cemento, quattro fusti resi impermeabili affinché non subissero alterazioni date dall’umidità.
All’interno di uno dei fusti è stata repertata sostanza da taglio ed attrezzatura per il confezionamento di panetti di stupefacenti. Nell’abitazione sono stati altresì rinvenuti documenti contabili relativi alla organizzazione criminale nonché documenti di identità italiani e belgi, con apposte le fotografie dell’arrestato, ma intestati ad altre persone.
L’atto eseguito rientra nell’ampia attività di raccordo investigativo condotta dalla Procura della Repubblica di Torino, di concerto con le Procure delle nazioni estere coinvolte, nei confronti delle articolazioni di matrice ‘ndranghetista operanti nel territorio nazionale ed in ambito internazionale. In particolare l’indagine in oggetto, denominata “NUDOLS”, che costituisce una costola dell’operazione “PLATINUM DIA”, che già nel 2021 aveva portato alla disarticolazione di un gruppo criminale facente capo a famiglie di San Luca (RC) ed all’arresto di 33 persone, ha permesso di verificare e documentare come l’organizzazione criminale investigata, tra l’altro, avesse costituito un’ importante base logistica nel nord Europa tra il Belgio e la cittadina olandese di Heerlen, ove venivano stoccati e lavorati ingenti quantitativi di cocaina provenienti dal Sud America unitamente a cospicue somme di denaro ed armi.
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