Approvato dal governo il decreto Caivano

Sep 7, 2023 - 17:03
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Approvato dal governo il decreto Caivano

“Misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile”, questo è il nome ufficiale di quello che in queste ore viene informalmente definito “Decreto Caivano”. Era sul tavolo del Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi che si è concluso alle 15 dopo due ore.

Già nella giornata di ieri sono emersi elementi della bozza del testo ha trovato un'accelerazione dopo i fatti relativi agli stupri di Palermo e di Caivano. Tra le misure previste c'è l'avviso orale, cioè una convocazione del minore che avrebbe commesso un reato, da parte del questore, “può essere rivolto anche ai soggetti minori di diciotto anni che hanno compiuto il quattordicesimo anno di età”. E se il soggetto al quale è stato notificato l'avviso risulta condannato, anche con sentenza non definitiva, per delitti contro la persona, il patrimonio, o per reati inerenti ad armi o droga, il questore può proporre al tribunale il divieto di utilizzare “piattaforme o servizi informatici e telematici specificamente indicati, nonché il divieto di possedere telefoni cellulari”. 

Aumenteranno inoltre le pene per i minori trovati in possesso di armi o stupefacenti, con l'obiettivo che questo possa essere un deterrente. Un capitolo specifico della bozza è dedicato ai reati online, con la possibilità per chi è vittima di chiedere l'oscuramento o la rimozione dei propri dati dalla rete.  Nel decreto è prevista anche la stretta sull'accesso ai siti pornografici. La proposta, fortemente voluta dalla ministra della Famiglia, Eugenia Roccella, prevede misure di certificazione dell'età per l'accesso a determinati siti e un incoraggiamento alle famiglie all'uso del "parental control" sui dispositivi in uso ai minori.

Se il ministro Matteo Piantedosi ieri ha commentato il blitz a Caivano sottolineando che la repressione non può essere l'unico strumento di intervento, ma servono misure atte alla prevenzione dei fenomeni criminali, oggi il segretario di Forza Italia e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha sottolineato l'importanza della rieducazione, in particolare per soggetti molto giovani che possono redimersi. "Un giovane criminale è un criminale ma non è detto che debba esserlo per tutta la vita. Noi dobbiamo tagliare i legami con il mondo del crimine", ha detto Tajani stamane e ha aggiunto che ritiene "giusto ridurre l'età massima dei detenuti nelle carceri minorili da 25 a 18 anni" perché "a 25anni sono padri di famiglia, non si possono considerare giovani".

Sul divieto dei cellulari Tajani ha detto: "Non è una questione risolutiva. Certamente per un giovane è un segnale forte ma non è che si risolve perché poi, magari, se lo fanno prestare dal fratello o trovano il modo di usarlo". Sulle previsioni di applicabilità di un provvedimento di divieto di questo tipo, dovremmo attendere il testo ufficiale che varato oggi. 

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv