Senegal, la piaga delle mutilazioni genitali femminili allarma l’Onu

Mutilazioni genitali femminili (Mgf) subite collettivamente da undici bambine in Senegal, il 15 febbraio, hanno fatto reagire tre agenzie dell’Onu, indignate e allarmate dal fatto che queste pratiche dannose continuino a essere perpetrate con la complicità di alcuni membri della comunità, nel Paese dell’Africa occidentale.
I fatti hanno avuto luogo nel dipartimento di Goudomp, nella regione di Sedhiou, in Casamance, e le bambine, di età compresa tra cinque mesi e cinque anni, hanno subito un’escissione.
“È intollerabile e ingiustificabile. È fondamentale che ci assumiamo la responsabilità affinché nessuna ragazza soffra di nuovo questa sorte e per raggiungere il nostro obiettivo comune di porre fine alle mutilazioni genitali femminili in Senegal”, ha affermato Tracey Hebert-Seck, rappresentante del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione in Senegal (Unfpa). “Sebbene fino ad oggi non siano stati effettuati arresti, le tre agenzie del sistema delle Nazioni Unite elogiano il lavoro delle forze dell’ordine e dei servizi sanitari e di protezione dell’infanzia, nonché l’impegno di coloro che hanno denunciato questi crimini e contribuito a identificare le vittime”, prosegue la dichiarazione, firmata da Unfpa, Un Women e Unicef.
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