Sgarbi all'attacco, cita in giudizio 'Report'

Jan 30, 2024 - 00:25
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Sgarbi all'attacco, cita in giudizio 'Report'

Lo storico e critico d’arte Vittorio Sgarbi citerà in giudizio, con una richiesta di danni per 5 milioni di euro, la trasmissione della Rai ‘Report’ e gli autori dell’inchiesta, Thomas Mackinson e Manuele Bonaccorsi. “Nessun critico – spiega Sgarbi – lo ha mai pubblicato o attribuito al francese Valentin de Boulogne. La serie di menzogne e la finzione senza fondamento, contrastate anche dai risultati d’asta per dipinti analoghi e nelle valutazioni della fototeca Zeri, sono continuate nella puntata di domenica 28 gennaio con altre ricostruzioni infondate, gravemente lesive della mia immagine e contro la verità dei fatti. La trasmissione, ancora una volta, con una narrazione dei fatti costruita su presupposti falsi, mi accusa di avere esportato illecitamente l’opera all’estero. L’unico valore accertato per il dipinto è inferiore a quello per cui è previsto il reato di illecita esportazione. Io non ho, per l’evidenza delle testimonianze raccolte, mai avuto la proprietà di quel dipinto, unanimemente ritenuto non di Valentin de Boulogne. L’opera citata da ‘Report’ non è stata mai attribuita e mai notificata. Nessuno storico e critico d’arte l’ha attribuita a Valentin de Boulogne. Non solo. Sarebbe stata pagata appena 10 mila euro. Sulla base di queste evidenze tutte le indagini de ‘Il Fatto’ e ‘Report’ configurano una grave denigrazione”.

"Io non ho mai incontrato il venditore del quadro, ma ho semplicemente valutato la natura di copia, ignorando che essa appartenesse ‘a persone con disagi materiali o fisici’ (inaccettabile insinuazione, quest’ultima, del signor Ranucci, a fianco di una valutazione assolutamente infondata. Non è pensabile che il servizio pubblico agisca con un processo di diffamazione sistematica con il solo intento di denigrarmi, nell’ignoranza di quello di cui si parla. Le indagini sul dipinto escludono che possa appartenere a Valentin de Boulogne e indicano che l’opera su cui si è costruita l’azione diffamatoria possa essere, invece, una vecchia tela con una pittura più recente. L’accertamento della vendita a 10 mila euro parla da solo. Il resto è fantasia di menti ignoranti e criminali”, conclude Sgarbi.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv