Truffa dell'olio: i metodi per scoprire se è extravergine d'oliva

Sep 3, 2024 - 03:28
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Truffa dell'olio: i metodi per scoprire se è extravergine d'oliva

L'olio è un grande must have della cucina italiana, essendo utilizzato nella preparazione o nel condimento di moltissime pietanze. L'Italia, fra l'altro, è il massimo produttore al mondo dell'olio extravergine di oliva, un'eccellenza apprezzata e richiesta praticamente ovunque. Talvolta la domanda è così alta da superare, e di parecchio, l'offerta, e i prezzi salgono vertiginosamente. Può anche capitare, purtroppo, che dell'olio non conforme agli standard richiesti venga spacciato per extravergine di oliva.


Non è un periodo semplice per i produttori di olio. I danni causati dal clima, e i continui attacchi della Xylella, un batterio trasportato dagli insetti che sta decimando i raccolti, stanno portando a una minore produzione. Allo stesso tempo, però, la richiesta continua a salire così come i prezzi (+50% nel 2024). Ecco che, in certi casi, possono verificarsi anche degli imbrogli: olio non conforme ai requisiti viene spacciato per essere extravergine d'oliva. Per fortuna, è possibile scoprire se ci troviamo di fronte a una truffa alimentare. Basta stare attenti.


La prima cosa da fare, quando decidiamo di acquistare una bottiglia di olio, è controllare bene l'etichetta, per verificare la nomenclatura e l'origine del prodotto. In un secondo momento si può ricorrere a tutta una serie di metodi per verificare cosa abbiamo acquistato.


Una prova molto semplice è quella del frigorifero. La bottiglia d'olio viene posta nel refrigeratore per almeno 24 ore e poi estratta. Se si tratta davvero di olio extravergine di oliva, la sostanza deve essersi addensata e indurita. In caso contrario, ossia se lo vediamo ancora molto fluido, è probabile che siano rimasti al suo interno degli additivi. In questo caso non possiamo parlare di extravergine di oliva, perché secondo gli standard le olive in questione non dovrebbero essere trattare con agenti chimici. La lavorazione, invece, deve essere effettuata attraverso dei passaggi meccanici.

Un altro metodo utile per scovare un'eventuale truffa alimentare è quello del bicchiere. Basta versare un cucchiaio d'olio in un bicchiere d'acqua, e poi agitare il contenuto, così da apprezzarne la fluidità. L'extravergine di olive ne possiede una medio-bassa, dunque se ciò che abbiamo versato in acqua si scioglie e amalgama facilmente, non è ciò che viene spacciato per essere.

Anche l'odore è una spia importante. Si può provare a scaldare una piccola quantità di olio e poi odorarla.

Se percepiamo un buon profumo d'erba, verdure, frutta e oliva, allora abbiamo acquistato un buon prodotto. Un'altra prova importante è ovviamente il gusto: un buon extravergine d'oliva ha un sapore leggermente amaro e tendente al piccante.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv