Uzbekistan: presentate a Roma le imminenti elezioni legislative e le riforme politiche in corso

Ott 25, 2024 - 02:25
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Uzbekistan: presentate a Roma le imminenti elezioni legislative e le riforme politiche in corso

Le elezioni legislative che si terranno domenica 27 ottobre in Uzbekistan saranno determinanti per proseguire le riforme in corso nel Paese, e “storiche” perché le prime a svolgersi da quando è in vigore la nuova Costituzione, approvata nel referendum di aprile 2023, che ha allargato i poteri dell’assemblea legislativa. È quanto si è discusso nel corso dell’evento “Elezioni e riforme politiche in Uzbekistan”, tenutosi oggi nella sede della Sioi (Società italiana per l’organizzazione internazionale) a Roma. Un appuntamento durante il quale è stato più volte ricordato che l’Uzbekistan fa parte di una regione – l’Asia centrale – spesso trascurata eppure strategica, anche per l’Italia, per le potenzialità nel settore commerciale e strategico. “Con la presidenza di Shavkat Mirziyoyev – rieletto a fine 2023 per un secondo mandato di sei anni – la nostra nazione si è aperta al mondo e ha iniziato ad attuare riforme sociali ed economiche”, ha detto l’ambasciatore uzbeco in Italia, Abat Fayzullaev. È stata “incrementata la libertà di parola e i diritti umani, la lotta alla corruzione, il rafforzamento del ruolo del parlamento e si sta sviluppando la società civile. Oltre a tutto questo, sono migliorate anche le relazioni con i Paesi vicini”, ha detto il diplomatico descrivendo il quadro in cui si inseriscono queste elezioni. “Un voto importante: il primo dal referendum di aprile 2023 con cui abbiamo adottato la nuova costituzione, che ha aumentato il potere del Parlamento”, ha affermato l’ambasciatore, ricordando tra le novità introdotte quella che prescrive ai partiti di avere il 40 per cento di donne fra i propri candidati: “Un passo verso l’uguaglianza di genere”. Alle elezioni, nell’ottica di trasparenza e interesse verso il mondo e l’Europa, sono previsti 500 osservatori, tra cui anche italiani, a dimostrazione delle ottime relazioni con il nostro Paese. “Le relazioni con l’Italia sono decollate in scopo e intensità e a riprova di questo ci sono la visita di Mattarella a novembre del 2023 e quella Mirziyoyev a giugno 2024”, ha detto ancora l’ambasciatore, ricordando che durante quest’ultima visita, “le nostre relazioni si sono elevate a livello strategico, con accordi di vario tipo e un forum imprenditoriale che ha coinvolto 200 imprenditori e aziende da entrambi i Paesi”. L’Italia, ha continuato il direttore esecutivo del think tank uzbeco “Strategie di sviluppo” (Development strategy center”), Eldor Tulyakov, è stata uno dei partner principali nel supportare in diverse direzioni il processo di riforma dell’Uzbekistan. “I cambiamenti interni, caratterizzati da apertura e trasparenza, riflettono quelli in politica estera, segnati da una proattività a livello regionale e internazionale”, ha detto Tulyakov. Tra i cambiamenti più significativi portati ad esempio, c’è il principio del “dialogo con le persone”: “Questo principio significa che in ogni livello delle riforme, le istituzioni si consultano con la cittadinanza per discutere le leggi prima che siano firmate” attraverso diverse piattaforme, ha spiegato Tulyakov. In questo modo “le persone hanno una possibilità diretta di influenzare il processo decisionale della politica”, ha affermato il ricercatore. Uno degli spazi – online – disponibili è quello creato proprio dal Development strategy center, intitolato “Uzbekistan 2030 strategy”. Qui, spiega Tulyakov, “le persone mandano consigli per attuare il piano di obiettivi del Paese”. Altro strumento è il programma di budget partecipativo attraverso il quale, a livello distrettuale e regionale, i residenti possono sottoporre progetti di spesa da includere nei bilanci in base alle necessità delle comunità. Insieme all’apertura, l’altro tema della partecipazione politica in Uzbekistan è quello della trasparenza: “Abbiamo incrementato la responsabilità di tutti i funzionari, dai livelli più bassi a quelli più alti: ministri, giudici, agenti di polizia, procuratori”, spiega il ricercatore, sottolineando che riformando il settore giudiziario in questo senso è stato possibile rafforzare i diritti umani e l’accesso alla giustizia. “I recenti cambiamenti hanno aumentato di tre volte la protezione dei diritti, con particolare attenzione alle fasce vulnerabili come donne, persone in povertà e persone disabili” ha dichiarato Tulyakov. Infine, negli ultimi anni è stata pure aperta una sala della Corte suprema dedicata alle controversie commerciali. Tutte riforme per far sì che “le idee, le critiche e le opinioni delle persone siano prese in considerazione nel processo politico decisionale”, ha concluso Tulyakov, aggiungendo che anche il ruolo dei media è stato necessario per favorire tale processo: “I mezzi di comunicazione sono stati molto attivi in tutto il periodo, supportando la società nel sottoporre le idee ai parlamentari”. Le riforme istituzionali interne aiuteranno il Paese a portare avanti la sua strategia di politica estera, che è nuova e si muove su più fronti, ha spiegato nel suo intervento l’analista geopolitico Fabio Indeo, dell’istituto italiano per l’Asia (Isia) e dell’università di Siena. Da quando Mirziyoyev è al potere nel 2016, infatti, “è stato inaugurato un nuovo approccio in politica estera, sia nella sfera regionale che in quella internazionale”, ha detto l’esperto. Il Paese – con una popolazione di 31 milioni di abitanti e una posizione geografica strategica – mantiene una “diplomazia regionale proattiva” basata sull’Asia centrale e conserva relazioni bilaterali di equilibrio tra Russia e Cina, trattandoli come partner strategici ma senza entrare in organismi multilaterali condivisi, ha spiegato Indeo. La Cina è il partner commerciale principale ed è importante anche in termini di connettività. La Russia è un partner nel settore della sicurezza e delle relazioni bilaterali, ma la strategia del presidente uzbeko è rimanere fuori da organismi come l’organizzazione del trattato di sicurezza collettiva (Csto) e l’unione economica eurasiatica. I quattro pilastri della politica estera di Mirziyoyev, secondo Indeo, sono il non intervento in affari interni di altri Paesi; il non allineamento con organizzazioni militari dell’area; la partecipazione attiva nelle organizzazioni internazionali e l’attenzione verso l’Asia centrale (Kazakstan, Turkmenistan, Kighizistan, Tagikistan). Questa regione “è una priorità per l’Uzbekistan, e qui il presidente ha cercato di incentivare dialogo e fiducia tra i vari capi di Stato, commercio e progetti di connettività” allo scopo di superare “una rivalità legata ai confini e alla gestione delle acque e una generale sfiducia che caratterizzava tali rapporti”. Un esempio di cooperazione, fra i tanti promossi da Mirziyoyev, è il memorandum d’intesa con il governo kazako per la produzione e distribuzione congiunta di energia pulita in Azerbaijan. A questo si aggiunge la necessità di un “nuovo rapporto con l’Afghanistan, non solo basato sulla sicurezza ma includendo il Paese e il suo governo in un quadro più ampio”, ha aggiunto l’esperto. Con il resto del mondo, “il format più promettente” è quello 1+5, che considera come un blocco i cinque Paesi dell’Asia centrale (Kasakhstan, Kyrgyzstan, Tagikistan, Turkmenistan, Uzbekistan) ed è già sperimentato con Cina, Russia, Italia, Germania, Corea del Sud e Unione europea. Con l’Italia, ha concluso Indeo, i temi di interesse sono sicurezza, cultura, energia e connettività. Temi ribaditi anche dal presidente della camera di commercio italo-uzbeca (Ciuz), Giorgio Veronesi: “I settori di cooperazione commerciale sono moltissimi, dall’ingegneria a quello bancario-finanziario, fino al tessile”. Sono molti anche i motivi per investire in Uzbekistan, tra i quali Veronesi cita “un Paese con un pil in crescita, dotato di stabilità politica e una chiara visione del futuro, la disponibilità di risorse naturali, un’eccellente agricoltura e una popolazione molto giovane con alti livelli di istruzione”. In più, “i prodotti italiani sono considerati di qualità eccellente e desiderati da una classe media che può permettersi prodotti di alto valore”, ha detto Veronesi. I potenziali settori di sviluppo, secondo la Ciuz, sono quelli legati alla lavorazione del gas, il tessile, le energie alternative e i minerali per la transizione energetica. “C’è un potenziale di joint ventures molto importante: si potrebbero unire le tecniche e le competenze italiane con le risorse e la forza lavoro presenti in Uzbekistan”, ha detto Veronesi. Il nostro Paese guarderà dunque con interesse le imminenti elezioni legislative, nelle quali verrà rinnovata la camera dei deputati con 150 seggi eletti dai distretti territoriali. Verranno poi eletti 56 senatori, 65 rappresentanti per la repubblica autonoma del Karakalpakstan, 12 per la regione della capitale Tashkent 208 consiglieri locali. I candidati sono espressione dei cinque partiti del Paese: il partito liberal-democratico O’Zlidep; il partito democratico National revival (Milly Tiklanish); il partito ecologista (Oep); il partito democratico del popolo (Xdop) e il partito social-democratico (Adolat Adolat). Per la prima volta verrà utilizzato un metodo misto che unisce maggioritario e proporzionale.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv