A Roma aumentano la povertà e le disuguaglianze

Nov 14, 2023 - 05:50
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A Roma aumentano la povertà e le disuguaglianze

A Roma aumentano la povertà e le disuguaglianze, con quasi l’80 per cento dei residenti che dichiara meno di 35 mila euro annui, mentre il 17,1 per cento della ricchezza è detenuta nelle mani di pochi, da appena il 2,4 per cento dei contribuenti. È la fotografia scattata dal “Rapporto povertà 2023, un punto di vista: le città parallele” a cura della Caritas di Roma, presentato questa mattina nella sede del Vicariato della Capitale. Secondo i dati del documento, riferiti al 2022, il 42,2 per cento dei romani dichiara un reddito inferiore ai 15 mila euro, mentre il 37,1 per cento è nella fascia 15.000- 35.000 euro. Il 18,3 per cento dei residenti, invece, dichiara più di 35 mila euro ma meno di 100 mila, mentre solo il 2,4 per cento percepisce più di 100 mila euro. In particolare, questo 2,4 per cento dei contribuenti detiene il 17,6 per cento del reddito dichiarato nella Capitale, pari a oltre 8 miliardi di euro. Nonostante il reddito medio dei romani sia aumentato di 1.100 euro rispetto all’anno precedente, arrivando a 28.600 euro, il rapporto evidenzia quanto sia elevata la disuguaglianza nella distribuzione, soprattutto in ambito territoriale, generazionale, di nazionalità e per carico familiare.  Il Municipio Roma II, è quello con un reddito medio individuale dichiarato più alto, superiore ai 41 mila euro, mentre il Municipio Roma VI, invece, è quello nel quale la media dei redditi risulta più bassa (17.058 euro) ampiamente al di sotto (-33,6 per cento) del reddito medio dei contribuenti romani. La classe di età tra i 60 e i 74 anni è quella che in media gode di un reddito più alto (31.962 euro) ed è la classe di età più ricca in tutti i 15 Municipi. Viceversa, la fascia di età sotto i 30 anni è quella che ha una media reddituale inferiore. Nel 2022 si è registrato inoltre il dato più alto di accesso nei centri Caritas, parrocchie e servizi diocesani: oltre 25 mila persone hanno fatto richiesta di aiuto, soprattutto di tipo alimentare, e per 11.800 di esse sono stati avviati programmi organici di aiuto. Nelle tre mense sociali sono state accolte 9.148 persone, 4.092 delle quali per la prima volta. Viene rilevata inoltre la presenza di 698 minori nelle mense (il 7,6 per cento del totale), soprattutto di minori stranieri non accompagnati. A livello lavorativo, nonostante la Capitale presenti un tasso di occupazione del 70,6 per cento, di oltre 5 punti superiore alla media nazionale e a quella regionale, a prevalere sono tuttavia i lavori instabili, con il 18,8 per cento di lavoratori atipici (17 per cento del totale nazionale) e il13,5 per cento di lavoratori dipendenti con “bassa paga”, contro il 10,4 per cento in Italia. Altro elemento evidenziato dal rapporto è dato dalle crescenti difficoltà di accesso alle cure sanitarie. Infine, si registrano nel corso del 2022 circa 18 provvedimenti di sfratto ogni giorno, pari a 6.591, triplicati rispetto all’anno precedente, di cui il 90 per cento per morosità incolpevole degli inquilini. “La Capitale cresce, c’è più occupazione, crea più ricchezza, ma nonostante questo i poveri aumentano”, ha commentato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. “Per questo abbiamo delineato la cornice del nuovo piano sociale per includere tutte le realtà del volontariato e del terzo settore in una politica comune”, ha concluso Gualtieri. “Bisogna lavorare senza sosta per mettere al centro la dignità dei nostri cittadini. L’emergenza abitativa e il lavoro sono le cose più urgenti”, ha sottolineato il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. Secondo il direttore della Caritas Roma, Giustino Trincia, il rapporto “conferma quanto la povertà assoluta sia un fatto inarrestabile, in quanto si basa su un modello economico che dà il primato al profitto a ogni costo rispetto al primato della dignità e della vita umana. In un territorio vastissimo ci sono città diverse che non dialogano, non si conoscono e non comunicano. Bisogna lavorare sul principio di corresponsabilità, che riguarda i cittadini, le istituzioni, le imprese e le comunità civili e religiose”, ha concluso Trincia.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv