Armenia e Azerbaigian confermano l’intenzione di proseguire le azioni per un accordo di pace
Armenia e Azerbaigian confermano la volontà di proseguire le azioni orientate alla firma e alla ratifica definitiva dell’Accordo per l’istituzione della pace e delle relazioni interstatali, il cui testo è stato concordato dai rispettivi ministri degli Esteri. È quanto si legge nella dichiarazione congiunta firmata alla Casa Bianca dal primo ministro armeno Nikol Pashinyan e dal presidente azerbaigiano Ilham Aliyev, con la mediazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. “Abbiamo sottolineato l’importanza di mantenere e rafforzare la pace tra i nostri due Paesi”, affermano i leader di Armenia e Azerbaigian nel primo dei sette punti presenti della dichiarazione congiunta. “Abbiamo inoltre assistito alla firma dell’appello congiunto all’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) sulla chiusura del Processo di Minsk dell’Osce e delle relative strutture da parte dei ministri degli Affari esteri della Repubblica di Armenia e della Repubblica dell’Azerbaigian. Invitiamo tutti gli Stati partecipanti all’Osce ad adottare questa decisione”, aggiungono Pashinyan e Aliyev nel secondo punto. “Abbiamo ribadito l’importanza dell’apertura delle comunicazioni tra i due Paesi per i trasporti interstatali, bilaterali e internazionali, al fine di promuovere la pace, la stabilità e la prosperità nella regione e nei suoi dintorni, sulla base del rispetto della sovranità, dell’integrità territoriale e della giurisdizione degli Stati. Tali sforzi devono includere una connettività senza ostacoli tra la parte principale della Repubblica dell’Azerbaigian e la sua Repubblica autonoma di Nakhchivan attraverso il territorio della Repubblica di Armenia, con reciproci benefici per la connettività internazionale e intrastatale per la Repubblica di Armenia”, prosegue il terzo punto del documento. Il quarto recita invece: “La Repubblica di Armenia collaborerà con gli Stati Uniti e con terze parti di comune accordo per definire un quadro per il progetto di connettività Trump Route for International Peace and Prosperity” (Tripp) nel territorio della Repubblica di Armenia. Confermiamo la nostra determinazione a proseguire gli sforzi in buona fede per raggiungere questo obiettivo nel modo più rapido”. Nel quinto punto della dichiarazione, i due leader riconoscono “la necessità di tracciare la rotta per un futuro luminoso, non vincolato dal conflitto del passato, in linea con la Carta delle Nazioni Unite e la Dichiarazione di Almaty del 1991”. “Sono state create le condizioni affinché le nostre nazioni possano finalmente intraprendere la costruzione di relazioni di buon vicinato basate sull’inviolabilità dei confini internazionali e sull’inammissibilità dell’uso della forza per l’acquisizione di territorio dopo il conflitto che ha causato immense sofferenze umane. Questa realtà, che non è e non dovrebbe mai essere soggetta a revisione, apre la strada alla chiusura del capitolo dell’inimicizia tra le nostre due nazioni. Respingiamo ed escludiamo risolutamente qualsiasi tentativo di vendetta, ora e in futuro”, aggiungono Pashinyan e Aliyev. La dichiarazione congiunta prosegue poi con il sesto e penultimo punto: “Esprimiamo la nostra fiducia che questo vertice costituisca una solida base per il rispetto reciproco e il progresso della pace nella regione”. Infine, nel settimo punto del documento i leader di Armenia e Azerbaigian esprimono “profonda gratitudine” a Trump “per la sua cortese ospitalità nell’ospitare questo importante vertice e per il suo significativo contributo al progresso della normalizzazione delle relazioni bilaterali”.
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