Capodogli, balenottere e stenelle, un viaggio in Corsica con le biologhe del Cima a bordo di Corsica Ferries
Alle otto del mattino il traghetto giallo «Pascal Lota» mette la prua su Bastia, in Corsica: un viaggio di sette ore ad una velocità di 16-17 nodi ideale per dare inizio ad una giornata di avvistamenti con le biologhe della Fondazione Cima coordinate da Paola Tepsich. Il ponte di comando, in pochi istanti, si trasforma in un laboratorio scientifico dedicato all’osservazione dei cetacei che vivono nel Santuario Pelagos. Ci lasciamo alle spalle Vado Ligure e dopo un paio d’ore di navigazione si entra nella culla di balene e delfini, ma anche di tartarughe e uccelli marini. Le sorprese, dopo l’attesa in plancia, non tardano ad arrivare: due capodogli si fanno vedere tra il mare increspato dopo una notte e un’alba di tempesta che il traghetto di Corsica Ferries si è lasciato alle spalle partendo dal terminal di Vado Ligure. Ancora mezz’ora di navigazione ed ecco che nei binocoli delle biologhe che allungano l’occhio sul mare aperto (tra queste anche due ragazze arrivate dalle Canarie) s’intravvedono anche sei balenottere. Restano vicine quasi a voler salutare le ragazze del Cima che prendono appunti su un tablet. Dati importanti che finiranno nel grande archivio dei monitoraggi compiuti con pazienza e impegno nel Santuario dei Cetacei.
La navigazione procede verso la Corsica con gruppi di stenelle. Si fanno vedere quando ormai il viaggio da nord a sud nel mar Ligure volge al termine. Giocano cavalcando le onde al largo di Capo Corso regalando uno spettacolo straordinario nel teatro naturale, il blu del mare e l’azzurro del cielo. All’arrivo a Bastia il bottino delle biologhe della Fondazione Cima è decisamente ghiotto. Conferma la validità di un progetto ripartito da poche settimane e che si concentra proprio in quello che le ricercatrici definiscono il Polo Nord del Mediterraneo. «Lungo tutte le tratte servite dai traghetti di Corsica Sardinia Ferries sono rincominciati i monitoraggi degli animali che vivono in questa precisa area geografica. Il progetto, denominato a livello internazionale «Fixed Line Transect Mediterranean monitoring network (FLT Med Net)» - spiega la ricercatrice Paola Tepsich - è iniziato nel 2007, ma dal 2022 l’attività è stata ulteriormente integrata ed ampliata grazie al progetto Life CONCEPTU MARIS che fino al 2026 aggiungerà ai monitoraggi visivi nuove e sofisticate tecniche, adattate per essere utilizzate dai traghetti diventati il mezzo ideale per i nostri studi: verranno compiute le analisi del Dna ambientale e degli isotopi stabili con la raccolta di dati ambientali tramite sensori».
Intanto è già tempo di fare un bilancio: i primi viaggi dell’anno in corso, sulle tratte Vado Ligure-Bastia e Ile Rousse-Nizza, sono stati ricchi di avvistamenti di stenelle: più di 30 branchi per un totale di oltre 1.000 individui. Tra questi, sono stati censiti molti piccoli, la cui presenza ci conferma che l’area è favorevole per la riproduzione della specie.
Ma sono previste anche altre iniziative altrettanto interessanti all’orizzonte. Chiunque potrà imbarcarsi con i ricercatori, diventando parte attiva degli studi e delle attività di monitoraggio; potranno affiancare le biologhe per offrire un reale contribuito alle finalità del progetto. In questo contesto è essenziale il sostegno delle compagnie di navigazione (Balearia, Corsica & Sardinia Ferries, Grandi Navi Veloci, Grimaldi Lines, Minoan Lines, Tirrenia), che mettono a disposizione del progetto i loro traghetti passeggeri. E’ possibile candidarsi: https://www.lifeconceptu.eu/citizen-science/
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