Catalogna: inizia il dibattito sull’investitura di Illa in un clima di incertezza per Puigdemont

Ago 9, 2024 - 01:56
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Catalogna: inizia il dibattito sull’investitura di Illa in un clima di incertezza per Puigdemont

La plenaria per l’investitura del socialista Salvador Illa alla presidenza della Catalogna é iniziata ma in un clima di grande incertezza. La seduta, infatti, potrebbe essere sospesa nel caso in cui l’ex presidente catalano, Carles Puigdemont, venga arrestato e portato in tribunale. Un’ora prima dell’inizio della seduta plenaria, il leader di Uniti per la Catalogna (JxCat) è stato accolto da centinaia di militanti nel centro di Barcellona. Dopo un breve discorso, tuttavia, é scomparso e non ha fatto il suo ingresso in Parlamento come previsto. I Mossos d’Esquadra (corpo di polizia locale della Catalogna) ha assicurato a diversi media spagnoli che, per il momento, Puigdemont non è stato arrestato ma secondo quanto riferito dall’emittente “Tv3” sarebbe scattata un’operazione di polizia proprio per cercare di individuare e prendere in custodia l’ex presidente della regione. “Sono sette anni ci perseguitano per aver ascoltato la voce del popolo catalano” L’ex presidente catalano Carles Puigdemont è riapparso a Barcellona al fianco di Josep Rull, presidente del Parlamento catalano, davanti a una folla in attesa del suo ritorno. “Sono sette anni che ci perseguitano per aver voluto ascoltare la voce del popolo catalano, sono anni che è iniziata una durissima repressione”, ha detto l’ex presidente della Catalogna, Carles Puigdemont, appena rientrato a Barcellona dopo circa sette anni trascorsi in Belgio a causa dei problemi giudiziari causati dal referendum indipendentista del 2017. “Hanno trasformato l’essere catalano in qualcosa di sospetto”, ha aggiunto. Il leader di Uniti per la Catalogna (JxCat) ha evidenziato che dalla vittoria referendaria del 2017 è scaturita una “feroce repressione”. Per Puigdemont “il diritto all’autodeterminazione appartiene al popolo, è un diritto collettivo. Indire un referendum non è e non sarà mai un crimine. Hanno votato 2,3 milioni di persone sette anni fa”. Per il leader di Uniti per la Catalogna (JxCat), la vittoria del referendum del 2017 ha comportato una “feroce repressione” da parte dello Stato spagnolo. “Non ci interessa restare in un Paese in cui le leggi di amnistia non hanno valore”, ha proseguito Puigdemont in merito alla misura di grazia approvata dal governo guidato dal presidente Pedro Sanchez. In questo clima di grande incertezza, nel frattempo è iniziata la plenaria per l’investitura del socialista Salvador Illa alla presidenza della Catalogna. La seduta, infatti, potrebbe essere sospesa nel caso in cui Puigdemont venga arrestato e portato in tribunale.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv