Confintesa Funzione Pubblica: sciopero per i diritti dei dipendenti del Ministero della Giustizia
Confintesa Funzione Pubblica ha indetto uno sciopero nazionale del personale del Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria per il prossimo 25 novembre e ha contemporaneamente organizzato una manifestazione a Roma, innanzi alla Cassazione, per lo stesso giorno dalle 12:00 alle 14:30, per denunciare l’inaccettabile contratto integrativo proposto dal Ministero per i dipendenti del Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria. Un testo che, secondo il sindacato, non solo non rispetta gli accordi precedenti ma dequalifica profondamente il personale.
Il nuovo contratto, oltre a non offrire prospettive di carriera e garanzie di stabilizzazione per il personale precario, viene considerato da Confintesa FP un vero e proprio attacco ai diritti dei lavoratori. In particolare, il sindacato critica aspramente la scelta del Ministro di aumentare i posti fiduciari da dirigente a discapito di investimenti per valorizzare il personale già in servizio e rivedere il Piano Assunzionale.
Di fronte a questa situazione, Confintesa FP non intende accettare ulteriori ribassi. Per questo motivo, il sindacato ha indetto sciopero e manifestazione del 25 novembre. Iniziative di protesta che si rivolgono non solo al Ministero della Giustizia ma anche a CGIL e UIL, accusate di voler firmare un contratto integrativo svantaggioso e di aver proclamato uno sciopero nazionale del pubblico impiego appena censurato peraltro dalla Commissione di Garanzia per non avere rispettato la regola della rarefazione oggettiva nel settore della giustizia.
Confintesa FP invita tutti i lavoratori degli uffici giudiziari italiani a partecipare alla manifestazione di protesta. Un’occasione per dire basta a un contratto che svuota di significato il ruolo dei dipendenti, ignora gli accordi firmati e azzera le prospettive di crescita.
“È fondamentale che le lavoratrici e i lavoratori del Ministero della Giustizia non vengano privati dei diritti conquistati, e che il loro impegno venga riconosciuto con contratti giusti e risorse adeguate. È inaccettabile che vengano messe in discussione funzioni vitali per il buon funzionamento del sistema giudiziario e la serenità del personale“. afferma Claudia Ratti, Segretario generale di Confintesa Funzione Pubblica. “Questo contratto svuota di significato il ruolo di ogni dipendente, ignorando gli accordi raggiunti e riducendo le prospettive di crescita e valorizzazione per chi lavora ogni giorno al servizio della giustizia. È il momento di far sentire la nostra voce per difendere dignità, stabilità e trasparenza. Chiediamo un contratto che rispetti il valore e l’impegno dei lavoratori, altrimenti continueremo a mobilitarci fino a ottenere ciò che è giusto.“
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