Corte UE: serve il consenso dello Stato che ha emesso il Mandato d’arresto europeo per eseguire la pena in un altro Paese

Sep 4, 2025 - 16:17
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Corte UE: serve il consenso dello Stato che ha emesso il Mandato d’arresto europeo per eseguire la pena in un altro Paese

Il mandato d’arresto europeo è uno strumento legale che permette a uno Stato membro dell’Unione Europea di chiedere a un altro Stato membro di arrestare e consegnare una persona condannata o sotto processo; il sistema si basa sulla fiducia reciproca, che prevede che, in linea di principio, ogni Stato debba eseguire i mandati d’arresto degli altri. Tuttavia, se uno Stato dove si trova la persona condannata intenda far scontare la pena al condannato nell’ambito del suo sistema sanzionatorio, deve ottenere il consenso del Paese di emissione del mandato. Senza questo consenso, lo Stato che ha emesso il mandato mantiene il diritto di eseguire la pena sul proprio territorio e il mandato d’arresto resta valido. Nel caso deciso stamane dai giudici della Corte UE, un cittadino rumeno residente nel nostro Paese, su cui pendeva un mandato d’arresto europeo emesso a Bucarest, era stato arrestato in Italia e la Corte d’Appello di Roma aveva deciso di far scontare la pena in un carcere italiano per favorire il reinserimento sociale della persona nel Paese di residenza. La Romania si è opposta, sostenendo che il mandato d’arresto fosse ancora valido e che la pena dovesse quindi essere eseguita in Romania. La Corte di giustizia europea, nella sua pronuncia di oggi, ha chiarito che il rifiuto di consegnare una persona sotto mandato d’arresto europeo è possibile solo se lo Stato che ha emesso il mandato dia il proprio consenso all’esecuzione della pena altrove. Senza l’accordo del Paese che ha emesso il mandato, la persona deve essere estradata, nel rispetto del principio di cooperazione tra Stati, al quale si puo’ derogare solo nei casi previsti e con le procedure corrette.

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