Decine di agricoltori provenienti dalla Toscana si sono radunati alle porte di Roma
Decine di agricoltori provenienti dalla Toscana si sono radunati alle porte di Roma con cartelli attaccati ai trattori con scritto “Senza di noi non mangiate” o “Il cibo non nasce in laboratorio ma dalle mani di un agricoltore”; obiettivo, fare pressioni affinché si trovi una soluzione per migliorare le proprie condizioni di lavoro ed essere ricevuti dal governo Annunciano di voler “marciare fino al Parlamento”. Mauro Violi, agricoltore toscano: “Non siamo riusciti a imprimere qualcosa di quello che volevamo ottenere e siamo tutti uniti per le stesse ragioni in questo momento qui a Roma. E vogliamo far capire che l’agricoltura è arrivata al collasso, con i costi di produzione che superano i ricavi”. “Saremo al Parlamento, credo giovedì o venerdì, con i trattori, in corteo. Ora nei prossimi giorni arriveranno altre delegazioni da altre province, quindi dovremmo essere circa 500, 600 trattori”. Davide Rosati, allevatore toscano: “Le cose principali per cui ci battiamo sono le accise che vogliono mettere sul gasolio agricolo. Quindi almeno fino al 2030 cerchiamo di fermarle al livello in cui sono adesso, anzi se fossero abbassate ancora sarebbe meglio. E poi la libertà di impresa per tutte le aziende, insomma ognuno di noi ha esigenze diverse e quindi ognuno di noi ha bisogno della libertà di poter lavorare come meglio crede, sempre rispettando però sia l’ambiente che la natura.” L’Italia è uno dei tanti paesi europei in cui gli agricoltori hanno organizzato settimane di manifestazioni. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha appena annunciato che si proporrà il ritiro della proposta di legge sulla riduzione dell’uso di pesticidi contestata dagli agricoltori. Ma la protesta va avanti. Entro venerdì 9 febbraio, dicono i rappresentanti del movimento “Rinnovamento Agricolo” sono attesi tra i 1.500 e i 2.000 trattori a Roma
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