El Salvador: tre anni di legislazione d’emergenza

Sette organizzazioni per i diritti umani dell’El Salvador, tra cui l’Istituto per i diritti umani dell’Università Centroamericana (Idhuca), emanazione della Compagnia di Gesù, hanno tracciato un bilancio di tre anni consecutivi di legislazione d’eccezione da parte del Governo di Najib Bukele, con provvedimenti che hanno portato a una crescita esponenziale dei detenuti. Questo, mentre nel Paese arrivava la segretaria per la Sicurezza nazionale, Kristi Noem, che ha portato a Bukele i ringraziamenti dell’Amministrazione Trump, per aver “accolto” nelle carceri salvadoregne, circa 200 venezuelani accusati di appartenere al gruppo criminale “Tren de Aragua”.
Le organizzazioni per i diritti umani in El Salvador hanno registrato tra il marzo 2022 e lo scorso febbraio quasi 7.000 vittime di violazioni dei diritti umani, soprattutto detenzioni arbitrarie, secondo i rappresentanti delle ong, come riporta l’agenzia Efe. “Le organizzazioni, data la mancanza di accesso all’informazione pubblica da parte dello Stato, hanno documentato e sistematizzato l’impatto che il regime ha avuto sulle persone più colpite da questa politica”, ha dichiarato Gabriela Santos, direttrice dell’Idhuca, durante la presentazione di giovedì.
Secondo il rapporto, più in dettaglio, dal 27 marzo 2022 al 28 febbraio 2025 sono state registrate 6.889 vittime di violazioni dei diritti umani sotto il regime di emergenza.
La direttrice di Idhuca ha assicurato che “le migliaia di persone detenute non sono terroristi, come sottolinea costantemente lo Stato, ma migliaia di loro sono anche vittime che hanno subito maltrattamenti, torture, condizioni disumane durante la detenzione”. La maggior parte delle vittime, secondo il rapporto dell’Ong, sono uomini nell’83,03% (5.720) del totale delle denunce, il 16,11% è costituito da donne e una percentuale minore dell’1% da persone transgender.
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