Funzionari dell’intelligence Usa: Iran, Cina e Russia creano sfiducia e disinformazione sulle elezioni
Alcuni funzionari dell’intelligence Usa, incontrando martedì alcuni giornalisti hanno dichiarato che paesi avversari degli Stati Uniti stanno cercando di minare la fiducia degli elettori nel processo democratico diffondendo disinformazione sulla legittimità dei risultati che emergeranno dallo sfoglio delle schede elettorali. Secondo i funzionari Russia, Cina e Iran, stanno cercando di intervenire nelle elezioni congressuali e statali, mettendo in discussione la validità dei risultati delle elezioni. Anche Cuba sta facendo lo stesso, diffondendo disinformazione su candidati che potrebbe interferire nelle sue politiche interne. Intanto il libro del giornalista del Washington Post, Bob Woodward rivela una serie di telefonate fra Trump e Putin dal 2021 al 2024, e un aiuto particolare durante la pandemia. Il libro “War” del giornalista del Washington Post, Bob Woodward rivela che, mentre nel 2020 il coronavirus si abbatteva sul mondo e gli Stati Uniti e altri Paesi affrontavano una carenza di test progettati per rilevare la malattia, l’allora presidente Donald Trump ha inviato segretamente vari test al presidente russo Vladimir Putin per il suo uso personale. Secondo le ricostruzioni del giornalista che ha raggiunto assistenti personali di Trump, Putin, pietrificato dal virus, avrebbe accettato i test e cercato però di evitare ricadute sull’allpra presidente Usa. Nel libro si legge che il presidente russo disse a Trump: “Non voglio che tu lo dica a nessuno perché la gente si arrabbierà con te, non con me”. Il giornalista del Post cita poi un assistente anonimo di Trump, secondo cui il candidato repubblicano avrebbe parlato con Putin sette volte da quando ha lasciato la Casa Bianca nel 2021. Una delle telefonate è avvenuta nel gennaio del 2024, quando all’assistente fu ordinato di allontanarsi perché Trump potesse chiamare il leader russo. “Trump è stato il presidente più sconsiderato e impulsivo nella storia americana” ha scritto Woodward, il giornalista che insieme al collega Bernstein rivelò lo scandalo che nel 1974 costrinse l’allora presidente Usa Richard Nixon alle dimissioni.
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