Grecia: terremoti a Santorini, dichiarato lo stato d’emergenza nell’isola fino al 3 marzo
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La Grecia ha dichiarato lo stato di emergenza a Santorini dopo che una serie di terremoti ha scosso l’isola turistica questa settimana e ha spinto più di 10.000 residenti e lavoratori ad evacuare. Da domenica, centinaia di scosse quasi costanti sono state registrate nel mare tra Santorini e l’isola di Amorgos. Le autorità hanno avvertito di un alto rischio di frane in alcune parti dell’isola. Hanno chiuso le scuole, inviato soccorritori e consigliato ai residenti di evitare porti e assembramenti al chiuso. Sull’isola sono state dispiegate unità dell’esercito, dei vigili del fuoco e della polizia. Il ministero della Crisi climatica e della Protezione civile ha dichiarato che lo stato di emergenza sarà in vigore fino al 3 marzo, per consentire di rispondere ai bisogni della popolazione e alle conseguenze dell’attività sismica. Secondo quanto riferisce l’agenzia greca “Ana Mpa” la scossa più forte è stata quella di magnitudo 4,7 della scala Richter registrata intorno alle 8 di oggi con un epicentro in mare, 27 chilometri a sud-sudovest del villaggio di Arcesine, sull’isola di Amorgos. Mezz’ora dopo, nella stessa zona, è stato registrato un terremoto di magnitudo 4,1, secondo i dati dell’Istituto di geodinamica di Atene. Inoltre, sempre questa mattina sono stati registrati sei nuovi terremoti di magnitudo superiore a quattro sulla scala Richter vicino a Santorini. Le scosse sono state registrate tra le 5 e le 5:36 del mattino: la più forte ha avuto una magnitudo di 4,4.
Lo sciame sismico che sta colpendo le isole Cicladi ha avuto inizio sabato. Nel corso della settimana le autorità hanno deciso di sospendere le lezioni nelle scuole e hanno diffuso una serie di raccomandazioni rivolte ai residenti. Caos e lunghe code al porto di Santorini si sono registrate in seguito all’incremento della programmazione di voli e traghetti per lasciare le isole, con più di 10 mila persone – riferisce il quotidiano “Kathimerini” – che hanno scelto di lasciare l’isola, su una popolazione residente di poco più di 15 mila. Per ora, i sismologi non sono in grado di prevedere con certezza se l’attività sismica nell’area compresa tra le isole di Santorini e Amorgos diminuirà o aumenterà, provocando scosse più forti. Ad ogni modo, il direttore generale della ricerca presso l’Istituto di geodinamica di Atene, Thanasis Ganas, ha spiegato all’emittente televisiva “Ant1” che le scosse sono dovute allo spostamento del magma dal vulcano di Santorini in direzione nord-est. Santorini, infatti, si trova lungo l’arco vulcanico ellenico, che si estende dal Peloponneso, nella Grecia meridionale, alle Cicladi. Nella zona ci sono due vulcani: Nea Kameni, un isolotto all’interno della caldera di Santorini, e Kolumbo, un vulcano sottomarino a circa 8 chilometri a nord-est di Santorini.
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