Il governo israeliano approva all’unanimità la mozione sfiducia contro la procuratrice generale

Il governo israeliano ha approvato all’unanimità la mozione di sfiducia contro la procuratrice generale Gali Baharav-Miara, avviando così l’iter formale per il suo licenziamento. Lo riporta il quotidiano “Times of Israel”. Il ministro della Giustizia Yariv Levin ha affermato che la posizione unanime dell’esecutivo dimostra che “non c’è più la possibilità per una cooperazione efficace tra il governo e la procuratrice generale”. Secondo Levin, “non c’è più modo di ripristinare il rapporto di fiducia”. Il ministro ha aggiunto che si aspetta da Baharav-Miara “quello che farebbe qualsiasi persona integra in una situazione del genere, ovvero presentare immediatamente le dimissioni” per consentire la nomina di un sostituto. Nei giorni scorsi, ai membri del governo è stato distribuito un documento di 86 pagine redatto dal ministro della Giustizia, contenente presunte violazioni della procuratrice generale. Secondo quanto riferito dai media israeliani, il documento riporta che Baharav-Miara ha agito “come braccio destro degli oppositori del governo e non esita a usare qualsiasi mezzo per ostacolare la volontà degli elettori”. Inoltre, Baharav-Miara “ha approfittato” della divisione politica in Israele per creare “due sistemi legali: uno per gli oppositori del governo e uno per i suoi sostenitori”. Il ministro Levin ha avviato il procedimento per rimuovere la procuratrice generale lo scorso 5 marzo, con l’accusa di aver politicizzato il suo lavoro e di aver ripetutamente ostacolato la volontà dell’esecutivo. Come riportato dai media israeliani, il procedimento per il licenziamento potrebbe durare diversi mesi.
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