In Argentina si respira aria di ballottaggio
Il terzo e ultimo dibattito in vista del secondo turno delle elezioni presidenziali in Argentina, in programma il 19 novembre, si svolgerà domani alle 21 alla Facoltà di diritto dell’Università di Buenos Aires (Uba). Il duello tra il ministro dell’Economia e candidato del centrosinistra, Sergio Massa, e il leader de La libertà avanza (Lla), l’ultraliberista Javier Milei, si snoderà su sei assi tematici: “economia”, “relazioni dell’Argentina con il mondo”, “educazione e salute”, “produzione e lavoro”, “sicurezza” e “diritti umani e convivenza democratica”, ognuno dei quali sarà trattato per complessivi dodici minuti, sei per ciascun candidato. I candidati avranno un minuto per la presentazione iniziale e, nell’ultimo blocco, disporranno di due minuti a testa per rispondere alla domanda “perché vuol essere presidente?”. L’ingresso dei contendenti e la loro disposizione iniziale sulla scena sono stati estratti a sorte: Massa sarà il primo a entrare in aula e si sistemerà nel podio alla destra degli spettatori, seguito da Milei che si accomoderà alla sinistra. Durante gli interventi, gli oratori potranno muoversi sul palco all’interno del perimetro segnato dal faro teatrale: chi non parla dovrà invece rimanere fermo dietro al proprio podio. Ai candidati non è permesso di portare con sé alcun foglio prestampato: divieto voluto fortemente da Massa, infastidito dal fatto che nei precedenti confronti gli sfidanti potessero leggere le risposte le risposte. Il protocollo è stato redatto al termine di una serie di riunioni condotte con gli staff di ogni candidato.
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