In fatto di tasse che gravano sui turisti l’Italia è tra i Paesi in cima alle classifiche

Apr 15, 2024 - 05:21
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In fatto di tasse che gravano sui turisti l’Italia è tra i Paesi in cima alle classifiche

In fatto di tasse che gravano sui turisti l’Italia è tra i Paesi in cima alle classifiche. Ma di certo, numerosi Stati e città stanno seguendo lo stesso esempio. E in Europa si fa strada una tendenza: ogni evento è buono per giustificare i rincari. Che le tasse siano un fardello pesante, sul turismo, lo scriveva già nel 2017 un report della Commissione europea, redatto insieme a Pwc. Secondo lo studio, i Paesi del Sud Europa fortemente esposti al turismo balneare, Italia compresa, avrebbero avuto benefici nell’alleviare il peso delle imposte. L’analisi si basava su tutte le voci in campo, dall’Iva sugli acquisti alle tasse sulle imprese. E in questo calderone le city tax sono una fetta minore, ma fastidiosa per il cliente. Ad ogni modo, era il mondo pre-Covid. E i fatti sono andati diversamente. Oggi in Italia almeno mille Comuni richiedono la tassa di soggiorno, con un gettito di 702 milioni di euro nel 2023, che saliranno a oltre 800 nel 2024. A Roma l’ultimo ritocco è avvenuto a ottobre. Ora, nella Capitale, in media ogni visitatore deve versare 5,50 euro (rispetto ai 3,70 euro del 2023) per ogni notte. Ma nel 2025, anno del Giubileo, negli hotel a cinque stelle si potrà arrivare fino a 12 euro a persona. Anche a Firenze il Comune ha elevato il tetto massimo, relativo alle strutture di lusso, fino a 8 euro. Mentre a Venezia hanno fatto ancora di più. Nella Laguna è già presente la tassa di soggiorno (in genere compresa tra 2 e 5 euro), ma la municipalità ha anche istituito il “contributo di accesso”, una cifra fissa di 5 euro per chi visita la città in giornata. Tutti questi balzelli rischiano di scoraggiare i turisti stranieri? Certamente sì, secondo le associazioni di categoria.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv