Inchiesta Assfad, il futuro della sanità savonese secondo i candidati alle Regionali
Tre domande sono state poste ai candidati presidenti e consiglieri per le Regionali 2024 da Assfad relative al futuro della sanità in provincia di Savona.
Le risposte arrivate alla email assfad@libero,it (che si possono leggere sulla pagina Facebook di Assfad) sono state esaminate dal dottor Giorgio Menardo, direttore scientifico dell’associazione, già primario di Medicina interna e Gastroenterologia al San Paolo di Savona. Secondo il medico «le risposte (tre pro Bucci e tre pro Orlando) non dimostrano una particolare preparazione sull'argomento. Alcuni candidati raccontano una storia a rovescio su come si è sviluppata la Gastroenterologia e dimostrano di non conoscere il "Decreto Balduzzi" che viene citato malamente: secondo quel decreto le Unità Operative come la gastroenterologia non devono essere una per ASL , come da alcuni erroneamente detto ma sono legate al numero dei residenti per cui occorrono i residenti di Savona ed Imperia per giustificare una Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia cioè un primariato. Ma la conformazione geografica della nostra regione e i problemi di traffico e collegamenti rendono estremamente problematica la concentrazione di specialità e di letti in un solo ospedale. Attenzione – sottolinea il dottor Menardo - nulla vieta che una "Unita Operativa complessa" sia dislocata su più sedi. Oggi questo sarebbe più facile alla luce dell'organizzazione degli ospedali in dipartimenti. Quindi sarebbe assolutamente possibile la presenza di letti di Gastroenterologia in più ospedali ( nella fattispecie Savona e Pietra Ligure ) sotto la responsabilità di un unico primario che organizza l'assistenza in modo da garantire qualità delle cure omogenee. Questo è quanto auspicato da Assfad da molti anni e purtroppo disatteso vuoi per indifferenza vuoi per poca attenzione o, peggio, preparazione».
Passando al tema del Pronto soccorso per Menardo «è fondamentale garantire una assistenza omogenea. Quindi bisognerebbe avere, in Valle Bormida, un efficiente pronto soccorso con un numero adeguato di letti di osservazione breve ( massimo 24 ore) e rapidi collegamenti con i due ospedali ove indirizzare i pazienti a seconda della loro patologia. In quest'ottica apprezziamo che sia presente in alcune osservazioni e speriamo sia inserita nel programma di governo della regione, la realizzazione dell'uscita dall'autostrada vicina al San Paolo».
Infine per il San Paolo di Savona occorre riflettere attentamente come spiega Menardo: «Siamo davanti a un momento cruciale e non bastano le poche parole spese, peraltro da candidati per lo più del ponente savonese, per rassicurarci. Il San Paolo è un bene prezioso per i savonesi e in diversi reparti è un'eccellenza assoluta. E i nostri candidati eletti devono sentire il dovere di salvaguardarlo senza alcun tentennamento. Così come la nostra classe politica locale».
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