Infuriano i combattimenti a Gaza, tra i più pesanti nei due mesi di guerra con Hamas
Infuriano i combattimenti a Gaza, tra i più pesanti nei due mesi di guerra con Hamas. Le truppe dell'esercito israeliano hanno circondato la città di Khan Younis, per smantellare il centro di comando di Hamas nel Sud della Striscia; e secondo Israele, alcuni militari sono già nel cuore della città che è la più grande nel settore meridionale e dove potrebbero essere nascosti alcuni dei 138 ostaggi ancora rimasti nelle mani degli islamisti. Intanto l'aviazione israeliana ha colpito circa 250 obiettivi nell'enclave nelle ultime 24 ore e i militari - fa sapere l'esercito - continuano a localizzare e distruggere armi, pozzi sotterranei, tunnel e ordigni esplosivi. Tra gli obiettivi attaccati, ha riferito il portavoce militare, i lanciarazzi utilizzati martedì per sparare una serie di proiettili verso il centro di Israele. E a Khan Younis, gli israeliani sostengono di aver circondato la casa del leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar. Le truppe israeliane hanno iniziato la terza fase della loro offensiva a Gaza, che si concentrerà sulla zona meridionale dell'enclave, in diverse località che considerano roccaforti chiave di Hamas. E dunque continua l'evacuazione degli abitanti in altre parti dell'enclave. A piedi, in motocicletta, stipati nei carretti o con i bagagli ammucchiati sui tetti delle loro auto, migliaia di civili continuano a fuggire verso Sud, accerchiati in un perimetro sempre più angusto vicino al confine chiuso con l'Egitto e di fronte a una situazione umanitaria catastrofica. Le immagini che arrivano dall'interno sono agghiaccianti Il responsabile degli aiuti umanitari dell'Onu ha detto che la campagna militare israeliana sta creando condizioni "apocalittiche" e mette di fatto fine a qualsiasi possibilità di operazioni umanitarie significative. Martin Griffiths, coordinatore dei soccorsi di emergenza delle Nazioni Unite, ha detto di parlare a nome dell'intera comunità umanitaria internazionale quando dice che l'offensiva priva gli operatori umanitari di qualsiasi mezzo significativo per aiutare i 2,3 milioni di persone di Gaza. "Quello che diciamo oggi è: ora basta. Deve finire", perché gli aiuti ormai sono impossibili, "è come mettere un cerotto su una ferita" sanguinante. Secondo Hamas, sono morte 16.248 persone dall'inizio della guerra, più del 70% delle quali donne, bambini e adolescenti.E sul dopo non si vede alcuno spiraglio. Il presidente Usa Joe Biden, che ha anche deciso sanzioni per i coloni violenti in Cisgiordania, ha espresso ancora una volta il suo desiderio di vedere la creazione di uno Stato palestinese. Ma Netanyahu ha detto che Gaza deve rimanere smilitarizzata, ha respinto l'idea di una forza internazionale che garantisca la sicurezza nell'enclave e ha detto che l'unico organismo in grado di assicurarla sarà l'esercito israeliano. Oggi il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi ha avuto un colloquio con il segretario di Stato Antony Blinken: Washington chiede che il conflitto non si allarghi, Pechino vuole il cessate-il-fuoco immediato. Ma gli Usa ritengono che l'offensiva israeliana andrà avanti ancora per settimane.
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