La cedolare secca sale al 26% ma scatta solo per gli affitti brevi
La cedolare secca sale al 26% ma scatta solo per gli affitti brevi di più appartamenti. Mentre escono dall'Iva agevolata al 5% i pannolini per bambini e i seggiolini auto, che saranno soggetti all'aliquota ordinaria del 22%. Sono le principali novità che arrivano con l'ultima stesura della Manovra. Un testo sempre più vicino alla versione definitiva, che lievita a 109 articoli, compresi i saldi dei ministeri ma ancora senza le tabelle.
Il lavoro è "sostanzialmente chiuso", assicura il premier Giorgia Meloni, promettendo che il testo sarà inviato lunedì al Parlamento. Cresce però la preoccupazione intorno alla stretta sulle pensioni per medici, maestri e statali, con la Cgil che denuncia "tagli pesantissimi" per i pensionati della Pa. La limatura intanto prosegue.
E nella "quarta versione" spunta una modifica sostanziale ad uno degli ultimi nodi politici rimasti sul tavolo: l'innalzamento della cedolare secca sugli affitti brevi dal 21% al 26%, considerato "inaccettabile" da Forza Italia. Nell'ultima stesura si prova a correggere il tiro: l'aliquota salirà al 26% solo se l'affitto breve (per periodi inferiori a 30 giorni) riguarda "più di un appartamento". Salvi dunque i piccoli proprietari che affittano ad esempio la casa al mare per arrotondare un po' le entrate, ma non chi fa degli affitti brevi un vero e proprio business (leggasi Airbnb). E sembra andare in questa direzione anche l'altro chiarimento: "qualora siano destinati alla locazione breve più di un appartamento per ciascun periodo d'imposta ovvero nel caso in cui non sia esercitata l'opzione" per l'applicazione della cedolare secca, "la ritenuta si considera operata a titolo di acconto". La modifica tuttavia non viene considerata definitiva dagli azzurri, che rimandano la verifica a lunedì, quando la Manovra sarà sul tavolo di un vertice di maggioranza. Insoddisfatta anche Confedilizia, che chiede il ritiro della norma come "atto di buon senso".
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