Le accuse di Ferdinand Marcos Junior: 'La Cina conduce azioni 'illegali', coercitive, aggressive e ingannevoli” nel Mar Cinese Meridionale

Giu 1, 2024 - 06:41
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Le accuse di  Ferdinand Marcos Junior: 'La Cina conduce azioni 'illegali', coercitive, aggressive e ingannevoli” nel Mar Cinese Meridionale

La Cina conduce azioni “illegali, coercitive, aggressive e ingannevoli” nel Mar Cinese Meridionale. Lo ha dichiarato il presidente delle Filippine, Ferdinand Marcos Junior, nel suo intervento all’annuale Dialogo di Shangri-La sulla sicurezza a Singapore. Secondo il capo dello Stato di Manila, le Filippine e altri Paesi del sud-est asiatico hanno una visione “per la pace, la stabilità e la prosperità” nel Mar Cinese Meridionale, che tuttavia “resta sfortunatamente una realtà lontana, almeno per ora”. “Azioni illegali, coercitive, aggressive e ingannevoli continuano a violare la nostra sovranità, i diritti sovrani e la giurisdizione”, ha spiegato Marcos senza nominare esplicitamente la Cina. Dopo il suo intervento, il presidente filippino ha anche parlato con la stampa sottolineando come la sicurezza del Mar Cinese Meridionale sia “un problema globale” e come l’uccisione di un cittadino filippino potrebbe costituire “quasi certamente una linea rossa” per Pechino, definibile come “un atto di guerra”. Marcos ha tuttavia anche avvertito che le tensioni tra Stati Uniti e Cina stanno destabilizzando la regione, e ha invitato le due superpotenze a lavorare con più impegno per risolvere le dispute. “La loro rivalità sta limitando le decisioni strategiche degli Stati regionali. La loro competizione sta esacerbando le tensioni e creando nuovi problemi di sicurezza. La stabilità di questa regione impone a Cina e Stati Uniti di gestire le loro relazioni in maniera responsabile”, ha osservato. Negli ultimi mesi, i rapporti tra Cina e Filippine sono stati costellati da numerosi incidenti nelle acque del Mar Cinese Meridionale, bacino attraverso il quale passa oltre il 60 per cento del commercio mondiale via mare, circa 5.300 miliardi di dollari di merci l’anno, e il 65 per cento del commercio estero della Cina. Pechino ne rivendica la quasi totalità sulla base della cosiddetta “linea dei nove tratti”, che dagli anni Quaranta del secolo scorso delimita la porzione di mare che la Cina considera sotto la propria sovranità. A opporsi alle rivendicazioni cinesi sono Taiwan e tutti i Paesi rivieraschi: il Vietnam, la Malesia, l’Indonesia, il Brunei e le Filippine. Con il crescere delle ambizioni internazionali della Cina di Xi è aumentata anche l’aggressività di Pechino, che negli ultimi anni ha dato il via a una corsa alla militarizzazione di tanti degli atolli e delle scogliere che puntellano il Mar Cinese Meridionale, così come più frequenti si sono fatti gli incidenti e i rischi di scontri tra navi militari e civili dei Paesi rivieraschi. Sempre più spesso, negli ultimi mesi, tali episodi hanno riguardato le Guardie costiere di Cina e Filippine e, soprattutto, la Secca di Second Thomas. L’arcipelago delle Spratly rientra all’interno della Zona economica esclusiva (Zee) di Manila, come confermato nel 2016 anche da una sentenza della Corte permanente di arbitrato dell’Aia che tuttavia è sempre stata ignorata da Pechino. La Cina, che considera quelle isole parte del proprio territorio, utilizza frequentemente la propria Guardia costiera per allontanare, spesso con l’utilizzo di cannoni ad acqua, le navi filippine inviate da Manila in missione di rifornimento ai circa 20 militari di stanza alla Brp Sierra Madre. A questo proposito, il governo delle Filippine ha ribadito la propria determinazione a mantenere il suo avamposto militare a Second Thomas. Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale filippino, Jonathan Malaya, ha riferito che Manila intende rivalutare le modalità di rifornimento, ma che “non consentirà a nessuno” di rimuovere il relitto della nave.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv