Lo Stato paga in ritardo, 50 miliardi di debiti ai fornitori

Giu 23, 2024 - 05:01
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Lo Stato paga in ritardo, 50 miliardi di debiti ai fornitori

Tra acquisti, consumi, forniture, manutenzioni, formazione del personale e spese energetiche, nel 2023 lo Stato ha sostenuto un costo complessivo di 122 miliardi di euro, ma ancora una volta non è riuscito a onorare tutti gli impegni economici presi con i propri fornitori. L'Ufficio studi della Cgia di Mestre (Venezia) sottolinea infatti che i debiti commerciali della nostra Pubblica Amministrazione ammontano a circa 50 miliardi di euro, un importo che è lo stesso da almeno 5 anni, a danno soprattutto delle piccole imprese. Tra le amministrazioni pubbliche più "lumaca" vi sono i Comuni, in particolar modo quelli del Mezzogiorno, con la situazione più critica a Napoli dove i fornitori sono stati pagati con 143 giorni di ritardo. Seguono Andria con 89,5 giorni, Chieti (61,8), Reggio Calabria (54,8). In controtendenza invece Palermo che nel 2023, ha liquidato i propri partner commerciali con 65,5 giorni di anticipo; nessun altro comune capoluogo ha fatto meglio. Al Centronord il quadro generale è positivo; vanno male Imperia (22,11 giorni di ritardo), Viterbo (19) e Alessandria (14,98); le città più virtuose sono Padova, Grosseto e Pordenone con un anticipo del saldo di oltre 21 giorni. Tra le Regioni, male Molise (145,9 giorni di ritardo), Abruzzo (32) e Basilicata (13,66); le altre registrano performance buone. Per quano riguarda le Aziende ospedaliere, il quadro generale è migliorato; nel Mezzogiorno, comunque, le situazioni più critiche sono l'Asp di Catanzaro con 64,5 giorni di ritardo, l'Asl Napoli 3 Sud (27,78), l'Asl di Foggia (27) e l'ASL Napoli 2 Nord con (15,42). Anche i ministeri faticano a rispettare le disposizioni di legge in materia di tempi di pagamento: l'anno scorso nove ministeri su 15 hanno liquidato i propri fornitori in ritardo, "maglia nera" il Turismo con un ritardo di 39,72 giorni; seguono l'Interno (33,52), Università e Ricerca (32,89) e Salute (13,60). Il più virtuoso il ministero dell'Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, che ha pagato con un anticipo di 17 giorni.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv