Nel 2023 ci sono stati 1.411 eventi cyber con 303 incidenti confermati
Nel 2023 ci sono stati 1.411 eventi cyber con 303 incidenti confermati. Lo ha fatto sapere Bruno Frattasi, direttore generale dell’Acn (Agenzia per la cybersicurezza), durante la presentazione della relazione annuale al parlamento, in corso a Palazzo Chigi. “Sono numeri in crescita e lo sono non solo in Italia ma anche nel resto dell’Europa e nel resto del mondo”. Occorre “fare crescere la consapevolezza del rischio cyber a cui sono esposti attori pubblici e attori privati dell’ecosistema digitale”. L’acutizzarsi delle tensioni geopolitiche, relative sia al perdurare della guerra tra Russia e Ucraina sia al mutamento degli equilibri in Medioriente a seguito degli attentati di Hamas ai danni di Israele, hanno visto l’ascesa di un fenomeno cyber prima di allora estremamente poco significativo: il cyber attivismo. Lo si legge nella relazione dell’Acn. Con tale denominazione si fa riferimento a gruppi che hanno lo scopo di sostenere la causa di una delle parti in conflitto attraverso azioni cyber malevole con impatti chiaramente visibili, rivendicati successivamente dal gruppo stesso. Si tratta principalmente di eventi di tipo DDoS a danno di siti web di Pubbliche Amministrazioni e imprese e, in numero esiguo (24 eventi), di tipo defacement, ossia intrusioni informatiche che consistono nel modificare pagine di siti web (in genere obsoleti e poco protetti), sostituendole con un messaggio di rivendicazione, di apologia e simili.Proprio a causa del cyber attivismo legato ai conflitti in corso, si è avuto un significativo aumento degli eventi DDoS. Infatti, nel 2023 sono stati rilevati 319 eventi DDoS, con un incremento rispetto al 2022 del 625%.
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