Olimpiadi 2026: a Milano non c’è la corsa agli affitti brevi, previsione riempimento hotel 85 per cento
A meno di 50 giorni dalle Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026 a Milano sia gli “affitti brevi” sia gli hotel non sono ancora stati presi d’assalto per i turisti sportivi. Se per gli alberghi il riempimento è maggiore, in media (80 – 85 per cento), per quanto riguarda gli appartamenti non solo non c’è ancora la corsa all’accaparramento da parte dei fruitori deggli affitti brevi, ma non si assiste neppure all’esplosione dei prezzi: gli aumenti ci sono, ma l’esperienza del Salone del Mobile ha insegnato che chi mette prezzi eccessivi non affitta. E anche gli host, i proprietari di appartamenti che si rivolgono al mercato degli affitti brevi, non sono aumentati. Chi ha un appartamento sfitto non si affetta a metterlo su mercato per le settimane dei giochi. Lo ha spiegato a Nova Francesco Zorgno, presidente di Rescasa Lombardia.
“Il mercato degli affitti brevi per Milano per il periodo olimpico -spiega – sarà più o meno come un secondo salone del mobile, però non come un Salone del mobile come c’era tanti anni fa, con prezzi impazziti e corsa agli appartamenti, ci sarà sicuramente un periodo di picco con una maggiore richiesta di unità immobiliari rispetto al periodo di metà febbraio che non è certo un periodo interessante per Milano, però in modo molto graduale, le prenotazioni stanno arrivando da inizio dicembre. Comunque non ci aspettiamo un fallimento dell’evento dal punto di vista dell’affluenza”.
Zorgno sottolinea che “ci aspettiamo è un’accelerazione delle prenotazioni verso la metà di gennaio, che però coinciderà probabilmente con qualche ribasso di prezzi, ormai gli operatori più si avvicina al periodo più tendono a moderare i prezzi però, ripeto nessuna corsa all’appartamento, anzi vedo anche un elemento in più, secondo me molto interessante: anche da parte dei proprietari di immobili, non c’è stato un improvviso riversamento sul mercato di appartamenti per approfittare del periodo olimpico. Chi ha una casa sfitta, sono tantissimi a Milano, veramente un’infinità, non si mette a cercare di arredarla e fare le autorizzazioni e mettersi in regola con tutto quello che sono gli adempimenti per l’extralberghiero solo per due o tre settimane di lavoro, preferiscono tenerlo vuoto. Non come è successo a Roma per il Giubileo dove tantissimi immobili sono andati online l’anno scorso, salvo poi restare vuoti perché erano troppi e non erano adeguati. A Milano non c’è stata alcuna modifica, anzi è anche un po’ calatO negli ultimi mesi Il numero totale di immobili online rispetto a quello che ci si poteva aspettare. L’offerta non è aumentata, forse è migliorata come caratteristiche qualitative”.
Per quanto concerne le prenotazioni precisa Zorgno, “fino a oggi la maggior parte sono dall’Italia, ma soprattutto legate a soggetti istituzionali, legati alle organizzazioni, le forze dell’ordine, i fornitori, quindi essenzialmente soggetti italiani, sono quelli che hanno prenotati per primi anche perché sono stati convenzionati dall’organizzazione che hanno attivato delle convenzioni per le attività organizzative molto prima. In questo momento invece i viaggiatori sono abbastanza diffusi, direi un po’ di prevalenza degli esteri, ma per un motivo molto semplice, gli italiani l’evento a Milano lo vengono a vedere magari in giornata, invece che arriva dall’estero si deve per forza fermare a dormire, ma questo è abbastanza tipico di tutti gli eventi milanesi, non è una cosa specifica delle Olimpiadi”. Per quanto riguarda le zone della città preferite, Zorgno ha precisato che “come sempre sono privilegiate le zone accanto ai mezzi pubblici, alle fermate della metro, ma non necessariamente in pieno centro, c’è una buona distribuzione”. Discorso diverso, ma simile per quanto riguarda gli hotel.
“Una buona parte degli alberghi, soprattutto centrali – spiega Maurizio Naro presidente Federalberghi Milano – sono pieni perché una metà delle loro camere sono previste per la famiglia olimpica come gli sponsor e gli ospiti degli sponsor. Circa diecimila camere a Milano avevano già questa destinazione fino alla candidatura. Successivamente ci sono state integrazioni, perché le varie delegazioni hanno occupato queste strutture. Molti alberghi, inoltre, hanno tenuto una parte delle camere a disposizione dei propri ospiti tradizionali, che vengono tutto l’anno perché è comunque un mese lavorativo, clienti abituali graviteranno sempre su Milano e quindi avranno sempre necessità di quella camera. Sulla periferia c’è ancora qualche disponibilità. In parte alcuni alberghi saranno utilizzati anche dalle forze dell’ordine che andranno a integrare l’attuale presenza dalle forze dell’ordine di Milano. E poi nel conto mancano ancora i turisti sportivi. Questo non si ha ancora una contezza in questo momento”.
Probabilmente, aggiunge Naro, “arriveranno all’ultimo minuto in base ai biglietti che saranno riusciti ad acquistare alle gare che vorranno vedere.Diciamo che Milano, da questo punto di vista, ha probabilità di ricevere maggiori prenotazioni dal Nord America perché le gare che si svolgeranno a Milano, come l’Hockey e il pattinaggio, vedono sicuramente gli atleti americani come possibili medaglie e il loro turista è previsto che arrivi”. Per quanto riguarda l’hotellerie, conclude Naro, “n questo momento noi reputiamo sarà all’80-85 per cento di occupazione media, dove avremo forse il 100 per cento del centro e il 70 per cento in periferia, un po’ meno vicino al centro città”.
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