Rapporto Federculture: in Sardegna investimenti culturali tra i più alti in Italia
La Sardegna si colloca tra le regioni più attive sul fronte degli investimenti pubblici in cultura, pur a fronte di una spesa privata delle famiglie ancora inferiore alla media italiana. È il quadro che emerge dal XXI Rapporto Annuale Federculture, “Impresa Cultura. Il turismo culturale in Italia: analisi, modelli e proposte”, che fotografa un sistema caratterizzato da un forte impegno delle istituzioni e da margini di crescita nella partecipazione economica dei cittadini e dei privati. Con 83,56 euro pro capite destinati alla tutela e valorizzazione dei beni culturali, la Sardegna si posiziona al quarto posto a livello nazionale, confermandosi regione di riferimento nel Mezzogiorno. Analogo il dato relativo agli investimenti dei Comuni, che nel 2024 hanno speso 79,22 euro pro capite, anche in questo caso quarto valore più alto in Italia.
Diversa la dinamica sul versante delle famiglie: la spesa media mensile per ricreazione, sport e cultura si è attestata a 78 euro, contro una media nazionale superiore ai 104 euro. L’assessora regionale della Cultura, Ilaria Portas, ha sottolineato che “si tratta di un’analisi che permette di avere elementi utili per prendere le decisioni più appropriate”, evidenziando come uno degli ambiti di miglioramento riguardi il maggiore coinvolgimento dei soggetti privati. In questo contesto, lo strumento dell’Art bonus mostra una Sardegna ancora in posizione arretrata, con quasi 5 milioni di euro raccolti attraverso il mecenatismo.
Sul piano della partecipazione culturale, i dati restituiscono un quadro articolato. Nel 2024 oltre un quarto della popolazione regionale ha assistito ad almeno un concerto o evento musicale dal vivo, pari al 25,5 per cento dei residenti, un valore che colloca l’Isola tra le prime dieci regioni italiane e al di sopra della media nazionale.
Superiore al dato medio italiano anche la fruizione del patrimonio archeologico, che coinvolge il 32,5 per cento dei sardi. Segnali più deboli arrivano invece dal teatro, con una partecipazione ferma al 13,2 per cento, e dal cinema, che registra una frequentazione del 35,6 per cento. In controtendenza il dato sulla lettura: il 42,4 per cento dei residenti sopra i sei anni ha letto almeno un libro nell’ultimo anno, superando la media nazionale del 40,4 per cento. Il direttore di Federculture, Francesco Spano, ha richiamato alcune esperienze considerate emblematiche del modello sardo, affermando che “Fondazione Barumini, la Fondazione Mont’e Prama, la Fondazione Alghero sono esempi virtuosi in questo senso” e precisando che “si tratta di entità con cui lavoriamo e che affianchiamo da tempo insieme a Comuni come quello di Carbonia, che sono agenti di sviluppo dell’offerta culturale e della crescita dei territori”.
Spano ha inoltre ricordato che Federculture è impegnata anche in Sardegna, come nel resto del Paese, “nel sostenere questi processi di crescita delle amministrazioni e di realtà efficaci ed efficienti nella valorizzazione del patrimonio e delle attività culturali e nella promozione della partecipazione dei cittadini”.
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