Risoluzione non legislativa per quanto riguarda il soccorso via mare
Dopo il dibattito in plenaria il Parlamento europeo ha adottato ieri per alzata di mano una risoluzione (non legislativa) che chiede ai Paesi UE e a Frontex di fornire una capacità sufficiente in termini di navi, attrezzature e personale dedicato alle operazioni di ricerca e soccorso e un approccio più proattivo e coordinato per salvare efficacemente le vite in mare. Secondo il PE, gli Stati membri dovrebbero inoltre utilizzare appieno le navi gestite dalle ONG e dovrebbe essere istituita una missione SAR globale dell'UE, a cura degli Stati membri e da Frontex. I deputati propongono inoltre di diffondere maggiori informazioni sui pericoli di questa rotta ai cittadini dei Paesi terzi e chiedono alla Commissione di presentare delle proposte per condizionare i finanziamenti ai Paesi terzi alla cooperazione nella gestione dei flussi migratori e nella lotta contro i trafficanti di esseri umani e i contrabbandieri di migranti. La risoluzione chiede poi alla Commissione di fornire informazioni complete su tutti i tipi di sostegno che l'UE e i suoi Stati membri forniscono alle guardie di frontiera e costiere dei Paesi terzi, tra cui Libia, Turchia, Egitto, Tunisia e Marocco. Poiché le persone soccorse dovrebbero essere sbarcate solo in un luogo sicuro, i deputati esortano la Commissione e le autorità nazionali a valutare le accuse di gravi violazioni dei diritti fondamentali da parte della guardia costiera libica e a porre fine a tale cooperazione se tali violazioni sono provate.
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