Sgominata la banda dei falsi incidenti stradali
Tutto falso. Dagli incidenti, ai testimoni, dai medici per certificare lesioni inesistenti, ai carrozzieri. Vero invece il giro d’affari. A scoprire gli uomini della truffa, considerati un gruppo criminale campano che arrivava anche nel Lazio e nelle Marche. I Carabinieri della Compagnia Vomero hanno eseguito misure cautelari: 4 persone in manette, interdetti dalla professione 2 avvocati e 6 medici, e 23 gli indagati in stato di libertà. Le accuse a vario titolo: associazione per delinquere finalizzata alle truffe assicurative con fraudolento danneggiamento di beni assicurati e ricorso a certificati medici falsi rilasciati da medici compiacenti, riciclaggio, indebita percezione del reddito di cittadinanza e furto aggravato. Una attività criminosa dove nulla era lasciato al caso.
Primo passo pianificare l’incidente, con falsi testimoni e medici del pronto soccorso che rilasciavano referti per inesistenti lesioni e dei poliambulatori dove si facevano le visite dopo quelle di pronto soccorso. Secondo punto carrozzieri compiacenti che avevano il compito di predisporre la documentazione falsa relativa ai danni subiti dai veicoli coinvolti, in maniera compatibile con le lesioni riscontrate. Terzo punto gli avvocati che istruivano le pratiche per falsi sinistri stradali e che concordavano le dichiarazioni dei finti testimoni. In almeno due occasioni sono state accertate anche dichiarazioni testimoniali da parte di due persone risultate poi inesistenti. Il profitto della truffa assicurativa,veniva poi versato su conti correnti diversi e prelevato un po' alla volta, in modo di far passare inosservati i capitali illeciti. Due degli indagati guadagnavano inoltre con redditi di cittadinanza cui non avevano diritto.
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