Siria: il presidente al Sharaa a Riad e Ankara per rafforzare le alleanze, ma nel nord continuano scontri

Feb 5, 2025 - 05:22
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Siria: il presidente al Sharaa a Riad e Ankara per rafforzare le alleanze, ma nel nord continuano scontri

Il presidente ad interim della Siria, Ahmed al Sharaa, sta conducendo un tour in alcuni importanti paesi della regione con lo scopo di costruire un consenso internazionale il più vasto possibile all’amministrazione siriana, che ha preso il posto del regime dell’ex presidente Bashar al Assad, deposto lo scorso 8 dicembre dalle fazioni armate guidate dal gruppo islamista Hayat Tahrir al Sham (Hts). Ieri, 2 febbraio, il presidente siriano è partito per l’Arabia Saudita nell’ambito della sua prima visita istituzionale all’estero, accompagnato dal ministro degli Esteri Asaad al Shaibani. Domani, 4 febbraio, Al Sharaa è invece atteso in Turchia, mentre la Siria appare tutt’altro che un Paese pacificato. In particolare, il nord del Paese e i territori controllati dalle forze curde continuano a essere teatro di violenti scontri con i miliziani affiliati ad Ankara.

A Riad, Al Sharaa ha incontrato il principe ereditario saudita, Mohammad bin Salman. In quest’occasione, il leader siriano ha ringraziato l’Arabia Saudita “per la reale volontà di sostenere il Paese”. Lo scorso dicembre, Al Sharaa aveva detto all’emittente panaraba satellitare di proprietà saudita “Al Arabiya” che il Paese del Golfo avrebbe avuto “sicuramente un ruolo importante nel futuro della Siria”. Il mese scorso, il ministro degli Esteri di Riad, Faisal bin Farhan, ha incontrato il leader siriano durante la sua visita a Damasco, esprimendogli la volontà del suo Paese di contribuire alla rimozione delle sanzioni internazionali contro la Siria.

Secondo quanto riferito dalla presidenza siriana, Al Sharaa ha tenuto un lungo colloquio con il principe ereditario saudita in cui è emerso “un genuino desiderio di sostenere la Siria nella costruzione del suo futuro, nonché l’intenzione di sostenere la volontà del popolo siriano e l’unità e integrità territoriale”. L’incontro ha visto “ampie discussioni su tutti i campi per capire come aumentare il livello di coordinamento e cooperazione, in particolare nel settore umanitario ed economico”. Come riporta la nota della presidenza siriana, “sono stati esaminati anche piani futuri nei settori dell’energia, della tecnologia, dell’istruzione e della sanità per raggiungere insieme una vera partnership che miri a preservare la pace e la stabilità nell’intera regione e a migliorare la situazione economica del popolo siriano, oltre che per continuare la cooperazione politica e diplomatica”.

Domani il presidente siriano ad interim si recherà in Turchia, un altro Paese chiave del sistema di alleanze che l’ex opposizione siriana ha cominciato a costruire ben prima di arrivare al potere a dicembre scorso. I colloqui tra Al Sharaa e il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, si concentreranno sui “passi comuni da compiere per la ripresa economica, la stabilità sostenibile e la sicurezza” in Siria, ha dichiarato su X Fahrettin Altun, capo della comunicazione della presidenza turca. “Crediamo che le relazioni tra Turchia e Siria, ristabilite dopo che la Siria ha riacquistato la libertà, si rafforzeranno e acquisteranno dimensione”, ha aggiunto il funzionario turco.

Il ruolo della Turchia in Siria risale alla guerra civile cominciata dopo le proteste antigovernative del 2011 ed è cambiato nel corso delle varie fasi che hanno portato alla caduta di Assad. La Turchia continua a esercitare una profonda influenza nel Paese ora che nei palazzi del potere di Damasco sono entrati alcuni degli ex miliziani sostenuti da Ankara stessa. È probabile che nei colloqui di domani i due leader parlino della questione che più sembra stare a cuore a Erdogan: la presenza nel nord di quelle formazioni curde considerate organizzazioni terroristiche e frequentemente attaccate dalla Turchia. Pochi giorni dopo la presa di Damasco l’8 dicembre 2024, le milizie dell’Esercito nazionale siriano (Ens, legato alla Turchia) hanno riacceso gli scontri con le Forze democratiche siriane (Fds, coalizione a maggioranza curda sostenuta dagli Stati Uniti), in particolare nell’area della diga di Tishreen.

Oggi almeno 21 persone, tra cui 14 donne e tre bambini, sono morte nell’esplosione di un’autobomba a Manbij, a est di Aleppo, nel nord della Siria, secondo quanto riferito dall’Osservatorio siriano per i diritti umani (Sohr), centro di monitoraggio con sede a Londra ma con un’ampia rete informativa nel Paese. Secondo i soccorritori dei Caschi bianchi l’esplosione è avvenuta vicino a un veicolo che trasportava braccianti agricoli. Almeno 15 donne sono rimaste ferite e alcune sono in condizioni critiche. L’autobomba è esplosa all’ingresso meridionale della città di Manbij, nelle aree controllate dalle fazioni dell’Esercito nazionale siriano. Si tratta della sesta esplosione di questo tipo nelle zone di cui hanno recentemente preso il controllo le fazioni filo-turche. Secondo il Sohr, dal 12 dicembre si sono registrati almeno 568 morti, tra cui 55 civili, in queste aree. Le forze filo-turche avrebbero perso 427 combattenti, mentre i caduti tra le Fds sarebbero 86.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv